Omicron non molla. Almeno in Sardegna, unica regione dove la curva epidemiologica non decresce. E infatti secondo lo studio della Fondazione Gimbe il picco dei contagi arriverà solo a fine mese. Anche ieri si sono registrati oltre 2mila nuovi casi, 5 morti , una positività al 16% e, per fortuna, un leggero calo dei ricoveri. Insomma, una situazione ancora di allerta evidenziata ancor di più dal fatto che la provincia di Oristano ha il tasso di incidenza più alto in Italia, Cagliari e il Sud Sardegna sono nelle prime undici posizioni.
I dati di ieri
Comunque contagi in calo in Sardegna dove si registrano 2.069 casi confermati
di positività (di cui 1.689 diagnosticati da antigenico) contro i 2.877 della
precedente rilevazione. Sono stati processati, fra molecolari e antigenici - secondo
il consueto bollettino della Regione - 12.377 tamponi per un tasso di
positività di 16,7%. In calo il numero di pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva, 25 (- 3),
e in area medica, 387 (- 10);
36.023 sono i casi di isolamento domiciliare (+ 439). Si registrano purtroppo cinque decessi: un
uomo di 63 e una donna di 97 anni residenti nella provincia del Sud Sardegna;
un 76enne nella Città Metropolitana di Cagliari, e una di donna di 86 e un uomo
di 93 nel Sassarese. In Italia ieri
57.890 i nuovi contagi (59.749 due giorni fa). Le vittime sono invece 320
(278). Il tasso di positività resta stabile al 10,7%. Sono invece 1.037 i
pazienti in terapia intensiva (-36), i ricoverati con sintomi nei reparti
ordinari sono 14.562 (-565).
Il peggioramento Tra il 9 e il 15 febbraio la Sardegna registra una nuova performance in peggioramento per gli
attualmente positivi ogni 100.000 abitanti (2.192 rispetto ai 1.855 della settimana
precedente). Si evidenzia anche un aumento dei nuovi casi (2,3%) rispetto
all'ultima rilevazione. Lo sottolinea la Fondazione Gimbe nel suo report
settimanale. Cambia la geografia delle criticità con l'incidenza più elevata
stavolta a Oristano con 1.409 casi per 100mila abitanti (oltre il doppio
rispetto al periodo tra il 2 e l'8 febbraio), mentre cala leggermente nel Sud
Sardegna (da 1.103 a 1.098). Sempre sopra i mille casi per 100mila abitanti la
città metropolitana di Cagliari (1.092, ma anche in questo caso in calo rispetto
ai 1.175 dell'ultima rilevazione). Stabile
la provincia di Sassari
con 754, mentre cala di circa 200 casi per 100mila abitanti l'incidenza in quella di Nuoro (674). Continuano a rimanere sopra soglia di saturazione le percentuali di posti
letto occupati da pazienti Covid in area medica (25%) e in terapia intensiva
(15,2%).
Il caso Sardegna La stessa Fondazione Gimbe sottolinea quindi
come il picco dei contagi debba ancora arrivare nell'Isola ma anche che Oristano
ha il tasso di incidenza più alto d'Italia, al decimo posto il Sud Sardegna e subito dopo la Città metropolitana di
Cagliari. In Italia invece sempre dal 9 al 15, per la terza settimana consecutiva, si registra una netta flessione. «Un
crollo imputabile sia al netto calo dei tamponi», pari a -27,8% nello stesso arco di tempo, «sia alla ridotta circolazione virale che rimane
comunque ancora molto elevata», sottolinea il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta.
Michele Masala
Articolo “Unione Sarda” del 22.02.2022
Federico Marini
skype: federico1970ca
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