giovedì 30 dicembre 2021

I nuovi positivi sono 771, mai stati così numerosi dall'inizio della pandemia. Tasso di positività al 4,2% ma il sistema sanitario ha numeri da zona bianca. Record di contagi il Covid investe l'isola.


 Mai così tanti. L'isola ha fatto segnare il record in fatto di contagi giornalieri, con il bollettino della Regione che ieri ha comunicato 771 nuovi positivi. Una cifra decisamente superiore al precedente primato, datato 13 dicembre 2020. Più di un anno fa i positivi censiti nell'arco delle 24 ore di riferimento erano stati 633, con il numero assoluto che però era stato gonfiato da un riallineamento dei dati della provincia di Nuoro relativi ad un periodo precedente.

 

Alla fine del 2020 i vaccini non erano ancora disponibili, la prima inoculazione nell'isola arrivò solo13 giorni dopo, il 27 dicembre, ma non esistevano nemmeno le varianti del virus, tanto meno quelle che portano in dote un altissimo coefficiente di contagiosità, come la Omicron. E, considerando i tempi di incubazioni abbastanza ridotti della nuova variante dominante, ridotti a tre giorni, è più che probabile che il picco registrato ieri sia il primo effetto diretto della convivialità natalizia, e di qualche leggerezza di troppo commessa durante i pranzi e le cene dei giorni di festa.

 

Ma l'isola sembra avanti anche rispetto alle letture più autorevoli, come quella del premio Nobel Giorgio Parisi, che ha misurato il raddoppio dei casi nazionali nel corso dell'ultima settimana. In Sardegna il 21 dicembre (i dati di ieri, 29 dicembre, in realtà sono stati acquisiti il 28) erano stati comunicati 186 positivi: quattro volte meno di quanto comunicato nell'ultimo bollettino.

 

Un anno dopo. Nonostante un numero di contagi decisamente inferiore, il 13 dicembre del 2020 erano stati segnalati anche sette decessi, contro l'unico di ieri, e un ridottissimo numero di tamponi effettuati, 3.606 contro i 18.203 processati nelle ultime 24 ore, che hanno portato ad un tasso di positività salito rapidamente dal 2,7 per cento del penultimo bollettino al 4,2 segnalato ieri. Ma le differenze più evidenti sono quelle legate ai numeri dei ricoveri in ospedale, su cui evidentemente la vaccinazione ha giocato un ruolo fondamentale: il 13 dicembre del 2020 i pazienti in terapia intensiva erano 59, oggi sono 15 per un tasso di occupazione del 7 per cento, e quelli in area medica erano 589, contro i 142 comunicati nell'ultimo bollettino, pari al 9 per cento della capienza totale.  Anche le persone in isolamento erano molte di più, 14.776 contro le 6.306 di oggi.

 

Il caso Nuoro. Difficile, invece, fare un raffronto legato alla territorialità dei contagi. In entrambi i casi, quello del 13 dicembre 2020 e quello di ieri, la provincia di Nuoro gioca un ruolo fondamentale. Il maxi bollettino di un anno fa era stato viziato da un riallineamento delle mancate comunicazioni dei casi censiti nel Nuorese, che infatti furono 491.

 

Allo stessa maniera, i dati comunicati negli ultimi giorni riportano una strana sequenza di contagi, quasi un codice che si ripete dal 25 dicembre, quando erano stati segnalati appena tre contagi, cinque il 26, 212 il 27, nuovamente 3 il 28 e nuovamente 5 il 29. Per il resto, nell'ultimo bollettino è stata la Città Metropolitana di Cagliari l'area più colpita, 357 casi, seguita da Sassari, 201, dal Sud Sardegna, 101, e da Oristano, 99.

 

La situazione in Italia. La Sardegna non è stata l'unica regione a segnalare un nuovo record di contagi. Insieme all'isola anche Veneto, Piemonte, Campania e Lazio. Dalla Lombardia, invece, arriva il tasso di positività più alto, 15,5 per cento. L'incremento dei contagi in diverse regioni ha portato il bollettino nazionale a far segnare il massimo storico: 98mila casi. Calato, invece, il numero delle vittime: 136 quelle segnalate ieri contro le 202 della giornata precedente, quando i contagi erano stati 78mila. Si conferma altissimo anche il numero di tamponi processati, molecolari e antigenici: 1.029.429. Martedì erano stati 1.034.677. Il tasso di positività sale al 9,5%, rispetto al 7,57% del penultimo bollettino. Attualmente sono 1.185 i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva in Italia, 40 in più nelle 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, relativi a ieri, sono stati 126. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 10.578, ovvero 489 in più rispetto all'ultima comunicazione.

 

Le previsioni. Quelle che arrivano dal Governo non potrebbero essere più nefaste e annunciano una clamorosa recrudescenza della diffusione del virus, anche se è già stata esclusa l'ecatombe sanitaria o altre situazioni di caos: «Ci dobbiamo aspettare che centinaia di migliaia di persone si contagino con Omicron nelle prossime settimane - ha detto ieri il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri -. Abbiamo in circolazione la Omicron, andiamo verso la riduzione della quarantena per i vaccinati ma con il passare dei giorni ci potranno essere aggiustamenti a seconda delle situazione. Con Omicron stiamo andando verso endemia, quindi niente panico».

 

                Articolo “La Nuova Sardegna,” 30.12.2021

Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

skype: federico1970ca

 

mercoledì 29 dicembre 2021

Cosa hanno a che vedere l’arresto di Mesina con l’orientalismo? Di Enrica Fois.


 

Prima di tutto facciamo un passo in dietro. Cos’è l’orientalismo: È l’atteggiamento paternalistico occidentale nei confronti del Medio Oriente e del Maghreb. Ne parla l’accademico Said nel suo saggio del 1978.  L’Occidente rende essenziali queste società come statiche e non sviluppate, creando così una visione della cultura orientale che può essere studiata, rappresentata e riprodotta. Implicito in questa fabbricazione, scrive Said, è l'idea che la società occidentale sia sviluppata, razionale, flessibile e superiore.

 

Sardegna esotica. Oggi in Tv ad un qualunque telegiornale abbiamo visto la narrazione che tutti hanno riportato della Sardegna e dei sardi. Siamo ospitali e omertosi, siamo di poche parole ma fieri, siamo tutto e il contrario di tutto. Il culmine è stato quando ho sentito dire che la Sardegna è stata plasmata per banditare. Potrebbe sembrare un aspetto secondario.  Ma finché continueremo a consentire che la narrazione sia questa non potremo pretendere di poter decidere del nostro futuro in maniera paritaria ai nostri interlocutori.

 

Perché poi quando ci sediamo al tavolo dove si decide la progettazione, di qualsiasi cosa, noi saremo quelli ospitali ma che sai “sono disuniti”. In Sardegna è meglio non investire o se investo, lo faccio perché sono veramente un imprenditore di buon cuore e gli faccio un favore ma questo favore avrà un prezzo altissimo. La verità non è questa in Sardegna abbiamo delle eccellenze, abbiamo accademici e non tutte le donne sono belle o baffute. La Sardegna non è la contea desolata dove la popolazione necessità di essere civilizzata

 

Enrica Fois

Consiglera Municipale Di Pirri

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Pochi seguono i protocolli, difficile rintracciare i contatti dei nuovi positivi. Isolamenti e test fai da te. salta anche il tracciamento.


 

C'è chi aspetta da giorni la visita dell'Ats, c'è chi invece ha fatto tutto da solo utilizzando test rapidi di autodiagnosi o prenotando i tamponi molecolari da strutture pubbliche o private, c'è chi è stato contattato per il primo test e dimenticato per il secondo ma c'è chi fa finta di nulla in attesa di essere tracciato dall'Ats. Le lamentele arrivano a pioggia, come se fossero dispensate da un irrigatore. Molti improvvisano, altri si smarriscono davanti alla profilassi ma tutti si lamentano. E con un altissimo numero giornaliero di contagi, c'è anche un fisiologico ritardo nei protocolli di tracciamento. Una seccatura che, in molti casi, potrebbe risolversi semplicemente seguendo le regole.

 

L'appello di Ats. Con quasi 600mila positivi in tutto il Paese, e un numero imprecisato di quarantene attualmente attive, seguire le regole è l'unico modo per essere tracciati e, dunque, per ridurre la diffusione del contagio. Eppure, ultimamente sembrano saltate anche le regole che prima si seguivano passo dopo passo: «Sono stupito, ad un anno e mezzo di distanza sono pochi quelli che seguono la procedura corretta - spiega Massimo Temussi, commissario dell'Ats -. Molti mi hanno chiesto spiegazioni, spesso dopo aver effettuati esami in strutture pubbliche o private, come le farmacie. Il problema è che il tracciamento dei contatti parte dopo la segnalazione al medico di famiglia. Senza questo passaggio, Ats non può essere informata delle positività. Chiaramente, con 500 contagi al giorno la procedura diventa più complessa, sicuramente più lenta ma comunque resta attiva. Se qualcuno buca la procedura, come sta accadendo in troppi casi in questi giorni, diventa tutto impossibile».

 

Tra i contagi, o tra i contatti stretti dei positivi, ci sono molti sardi emigrati all'estero e rientrati nell'isola per trascorrere le feste in famiglia. Tutta gente che non ha il medico di famiglia: «In quel caso si comunica la positività, o il contatto stretto con un positivo, direttamente all'Igiene pubblica e si attende l'arrivo dell'Usca», conclude Temussi.

 

Positivi abbandonati. Quando il sistema non funziona, c'è il rischio di finire nel limbo delle attese infinite. È il caso di uno dei tanti sardi che vive le festività natalizie in quarantena. Lui, un emigrato, che preferisce restare anonimo, arrivato nel cagliaritano dal nord Europa per le feste di fine anno, il protocollo l'ha seguito, è stato contattato da Ats per il primo tampone molecolare, sfortunatamente positivo, e poi è finito nel limbo delle attese.

 

Ma non solo: «Trascorsa una settimana dal primo test, nonostante le diverse segnalazioni che ho effettuato tramite il centralone Ats e via mail, nessun operatore, ad oggi, si è premurato di chiamare né per consigliare una profilassi né per effettuare il tracciamento dei contatti stretti, inclusi i passeggeri dei voli sui quali ho viaggiato, né per riprogrammare il prossimo tampone. Ironia della sorte, proprio mentre i sintomi fortunatamente scemano, ho ricevuto la chiamata di un impiegato del comune del cagliaritano presso cui ho il domicilio per interrompere la raccolta differenziata, come da protocollo Covid».

 

Ospedali in affanno. Molti avevano sperato di non vedere mai più le ambulanze in fila davanti agli ospedali. Lunedì notte, invece, la lista d'attesa davanti al Pronto soccorso del Brotzu di Cagliari, l'ultimo reparto dell'emergenza-urgenza destinato ai pazienti non Covid della città, ha raggiunto quota 24 mezzi in attesa. E se gli ospedali già rischiano di non riuscire a soddisfare la domanda, in strada si dribblano anche le regole più semplici. Sempre a Cagliari, sono pochi quelli che la indossano nonostante l'obbligo sia ritornato nelle regioni "bianche" anche all'aperto. Diverso il discorso per chi utilizza i mezzi pubblici, dove è obbligatoria la Ffp2. Forse per i controlli più efficaci, forse per il rischio di contagio più alto, sostanzialmente tutti utilizzano correttamente i dispositivi di protezione individuale imposti dalla legge.

 

Claudio Zoccheddu

 

Articolo “La Nuova Sardegna,” 29.12.2021

Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

skype: federico1970ca

mercoledì 22 dicembre 2021

Cagliari, il Porto industriale avrà l'Agenzia per il lavoro


 


Possono tirare un sospiro di sollievo, gli ex 190 lavoratori del porto Canale: anche Cagliari potrà istituire la sua Agenzia per il lavoro portuale e così rilanciare le proprie attività, promuovere l'occupazione e riqualificare le professionalità del settore. Il Senato ha approvato l'emendamento, che sarà discusso dal Governo per la prossima legge di Bilancio. Mancava solo il via libera, ma i buoni segnali si erano già visti a metà novembre, quando al termine dell'incontro che ha coinvolto quattro ministeri (Infrastrutture, Sviluppo, Economia e Lavoro) la possibilità che anche Cagliari potesse avere la propria Agenzia - sul modello di Gioia Tauro in Calabria e di Taranto - è diventata concreta.

 

Le reazioni. «L'attività profusa per implementare le potenzialità del porto di Cagliari e sostenere i lavoratori in un periodo di difficile transizione – affermano i parlamentari sardi Dem, Romina Mura e Andrea Frailis - trova un punto fermo con l'istituzione nel porto di Cagliari dell'Agenzia per il lavoro portuale. Questo risultato è il frutto di un impegno di squadra e di una lunga attenzione rivolta a questo scalo, una delle infrastrutture strategiche più importanti della Sardegna, su cui puntiamo molto per innescare il rilancio dell'economia dell'Isola».

 

Aggiungono Mura e Frailis: «Le prospettive della portualità nel Mediterraneo sono grandi e l'Autorità portuale di Cagliari sta svolgendo un lavoro egregio, che vogliamo accompagnare con investimenti e personale formato». Le Agenzie di Gioia Tauro e Taranto, istituite cinque anni fa, vanno verso il rinnovo, mentre per Cagliari è una novità. Le vertenze fanno parte di un unico emendamento, ma poi ogni Agenzia camminerà da sola per la riqualificazione professionale nel proprio porto.

 

I sindacati. «L'emendamento ha avuto un parere favorevole, non possiamo che esprimere soddisfazione», commenta Marco Manca della Filt Cgil Cagliari: «In meno di un mese la vertenza ha ottenuto molto di più che in due anni di battaglie: dai fondi europei di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori in esubero alla Zona economica speciale, fino all'Agenzia del lavoro». Francesca Melis

 

martedì 21 dicembre 2021

21 Dicembre 1973: L'Eta uccide Luis Carrero Blanco, primo ministro spagnolo


 

(21 dicembre 1973) Ai funerali del primo ministro spagnolo Luis Carrero Blanco ucciso ieri dai terroristi dell'ETA, viene contestato Tarancon l'arcivescovo di Madrid accusato di simpatizzare con la sinistra. ETA Sigla di Euskadi Ta Askatasuna («Nazione basca e libertà»), formazione politico-militare nata nel 1959 da una scissione del Partito nazionalista basco, con l’obiettivo di conquistare la piena indipendenza delle Province Basche.

 

La corrente maggioritaria (ETA militare), più sensibile alle istanze nazionalistiche, accentuò l’attività terroristica, compiendo attentati, il più clamoroso dei quali fu l’uccisione, nel 1973, del primo ministro L. Carrero Blanco. Non fece cessare le azioni di guerriglia l’entrata in vigore, nel dicembre 1979, di uno statuto di autonomia per i Paesi Baschi.

 

Dopo il fallito colpo di Stato militare del febbraio 1981, l’ETA politico-militare sospese ogni azione di guerra, con l’obiettivo di contribuire al consolidamento della fragile democrazia spagnola.

Nel marzo 2006, accogliendo la condizione posta dal governo Zapatero per aprire un dialogo di pace, l’ETA annunciò una tregua.

 

Nell'ottobre 2011, grazie anche a un'azione del governo volta a eradicare ogni forma di complicità con la formazione eversiva nel campo politico e sociale, l'ETA ha annunciato la definitiva cessazione delle attività terroristiche.

 

La partecipazione alle elezioni politiche del novembre 2011, resa possibile da una sentenza della magistratura costituzionale spagnola, ha segnato un'importante affermazione della neocostituita forza politica, che con il movimento Amauir è entrata in Parlamento con sette deputati, divenendo la quinta forza parlamentare spagnola.

 

Sa Babbaiola

 

Arriva la "stretta" di Natale Pass e tampone ai veglioni.


 

Altri 259 casi di contagio rilevati, nessuna vittima e solo sette posti letto che separano la Sardegna dalla soglia d'allarme delle terapie intensive. La settimana di Natale si apre per l'Isola con numeri che non lasciano ben sperare, mentre ieri è stato rilevato un altro caso di infezione da Omicron. Nessuna conferma ufficiale, la notizia è comunque verificata.

 

Il sequenziamento. Si tratta di una donna del Cagliaritano rientrata da Londra, capitale del Paese dove la variante più contagiosa del virus si sta diffondendo in maniera impressionante. La stretta sugli arrivi in Italia ha permesso di individuare per tempo l'infezione. È il terzo contagio da Omicron scoperto nella nostra regione dopo i due casi del Nord Sardegna (il passeggero del volo Roma-Alghero, rientrato a casa dopo un viaggio in Sudafrica, e un suo contatto stretto) sequenziati agli inizi di dicembre dal laboratorio dell'Aou di Sassari.

 

Il bollettino. Il bollettino regionale registra 259 nuovi positivi, su 1.493 persone testate, e nessuna vittima. Dodici (uno in più) i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 119 (tre in più) in area medica, mentre sono ormai 4.053 (111 in più) le persone in isolamento domiciliare. Quanto ai dati nazionali, il report del ministero della Salute conta 16.213 casi, con un tasso di positività al 4,8% (4,3% il giorno precedente).

 

Le vittime sono 137, il numero più alto in questo mese. Intanto aumenta il numero dei posti letto occupati in ospedale. I ricoverati in terapia intensiva sono 987 (+73), in area medica 8.101 (+375). I nuovi posti letto Intanto, dopo la circolare dell'altro ieri, il ministero della Salute sollecita le Regioni ad alzare la guardia, rafforzando l'assistenza ospedaliera e territoriale in vista di un forte aumento dei casi. In Sardegna è stato già riaperto un reparto Covid al Santissima Trinità di Cagliari, una dotazione di posti letto che andrà ad aggiungersi a quella del Binaghi, il presidio che la primavera scorsa aveva sostituito l'ospedale di Is Mirrionis nell'assistenza ai malati Covid.

 

Curva in impennata. La curva epidemica si è impennata, avverte il fisico Giorgio Sestili, «ed è tornata ad avere un andamento esponenziale». Nell'ultima settimana, spiega, «si è modificato l'andamento lineare che faceva immaginare che per Natale non saremmo andati oltre 30mila casi. L'andamento dei casi, però, è aumentato del 41%, tornando ai livelli di oltre un mese fa, poi scesi a 25%, al 20% e al 15%: ogni settimana si rilevava un incremento progressivamente minore, ma nell'ultima settimana, appunto, è avvenuto un balzo in alto».

 

Presi in contropiede. La causa di questa impennata della curva, avverte Sestili, «non può che essere l'effetto della Omicron, in quanto non ci sono stati cambiamenti relativi ad altre misure». I dati che avevamo a disposizione, spiega, «suggerivano che la diffusione della nuova variante era appena cominciata e tutto indicava che sarebbe diventata più estesa con il nuovo anno. Lo scenario, però, è cambiato più velocemente di quanto si potesse immaginare».

 

Mai così infettivo. È molto più contagiosa della variante Delta, questo l'unico dato che appare evidente. «Le ultime stime disponibili sulla letteratura scientifica indicano che potrebbe essere dalle cinque alle 6 volte più contagiosa della Delta. E se quest'ultima era a sua volta più trasmissibile rispetto al ceppo originario del virus Sars Cov-2 individuato a Wuhan e sulla base del quale sono stati progettati i vaccini, si può dedurre che Omicron possa essere circa dieci volte più contagiosa rispetto al virus originario».

 

Epidemiologi spiazzati. Una velocità d'infezione mai vista finora, con tempi di raddoppio dei contagi che stanno lasciando spiazzati epidemiologi e governi. «Al momento – dice Giorgio Sestili - possiamo ipotizzare un tempo di raddoppio di circa due giorni, sulla

base di quanto indicano i dati dal Sud Africa e quelli di un Paese che ha un'alta attività di sequenziamento, come la Danimarca. Ogni due giorni potremo quindi veder raddoppiare i casi di Omicron e già notiamo che la nuova variante sta diventando dominante in alcune zone d'Europa».

 

Piera Serusi

 

 

Articolo “L’Unione Sarda,” 21.12.2021

Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

skype: federico1970ca

 

Genova è libera!

  (23 Aprile1945) Il CLN delibera l'avvio popolare per l’insurrezione, al fine di liberare la città di Genova dai nazifascisti . Il Comi...