sabato 24 febbraio 2024

Pertini, partigiano e presidente. Di Vincenzo Maria D’Ascanio.


 

"La Costituzione è un buon documento; ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la Resistenza continua." (Sandro Pertini)

 

(24 febbraio 1990) Muore a Roma Sandro Pertini uno dei presidenti della Repubblica più amati dagli italiani, aveva novantatre anni. Politico, partigiano e giornalista è stato il settimo presidente della Repubblica Italiana, dal 1978 al 1985. Alessandro Pertini è nato a Stella in provincia di Savona il 25 settembre 1896. La famiglia è benestante, poiché il padre è proprietario terriero, ha 4 fratelli: Luigi, Mario, Giuseppe e Eugenio, quest'ultimo scompare tragicamente il 25 aprile 1954 nel carcere di Flossenburg. Dopo aver frequentato il collegio dei Salesiani a Varazze, Sandro Pertini frequenta il liceo "Chiabrera" di Savona, e diviene collaboratore di "Critica Sociale" di Filippo Turati, il che contribuisce sicuramente ad avvicinarlo all'ambiente e all'ideologia socialista.

 

Laureatosi in giurisprudenza e poi in scienze politiche e sociali, dopo aver preso parte alla prima guerra mondiale inizia ad esercitare la professione forense ma già dal 1918 indirizza le sue forze alla militanza politica, iscrivendosi al Partito Socialista Italiano. Per effetto delle leggi speciali varate dalla dittatura fascista, nel 1925 è condannato al confino di cinque anni a cui sfugge trovando ricovero presso Carlo Rosselli a Milano e poi in Francia grazie all'asilo politico.

 

Aveva, infatti, distribuito il foglio clandestino "Sotto il barbaro dominio fascista" nel quale rivendica la paternità di alcuni scritti antifascisti e individua la responsabilità della monarchia nel perdurare del regime fascista. Rientra in Italia nel 1929 e crea un'organizzazione clandestina socialista per la quale viene condannato a 11 anni di reclusione.

 

Tornato in libertà alla caduta del fascismo nell'agosto del 1943 è impegnato nel primo esecutivo del Partito Socialista, e due mesi dopo nuovamente in carcere dopo la cattura da parte dei nazisti che lo condanneranno a morte, sentenza che riesce a eludere grazie a un'evasione dal Regina Coeli nella primavera del 1944.

 

Nel 1945 diventa segretario del P.S.l., l'anno seguente è deputato dell'Assemblea Costituente, presidente del gruppo socialista al Senato nel 1948. Nelle consultazioni politiche del 1953 viene eletto alla Camera dei Deputati dove rimane per tutta la legislatura successiva, divenendone vicepresidente nel 1963 e presidente nel 1968.

 

L'8 luglio 1978 viene designato Presidente della Repubblica con l'ampio consenso di 832 voti su 995 votanti, espletando il mandato con una forte impronta personale che gli vale il titolo di presidente più amato dagli italiani. Uomo autorevole e intransigente, nessun capo di Stato o uomo politico italiano ha conosciuto all'estero una popolarità paragonabile a quella da lui acquistata, grazie ad atteggiamenti di apertura ed eccezionale schiettezza nei suoi incontri diplomatici.

 

Sandro Pertini riesce inoltre, nei lunghi anni in cui è presidente della Repubblica, a riaccendere negli italiani la fiducia nelle istituzioni e a mettere in atto un'aperta denuncia della criminalità organizzata, della corruzione politica e del terrorismo.

 

Il 29 giugno 1985 dieci giorni prima della naturale scadenza del mandato decide di dimettersi per consentire l'insediamento immediato del suo successore Francesco Cossiga. Sebbene si fosse in più occasioni dichiarato ateo, negli anni ha stretto una profonda amicizia con il pontefice Giovanni Paolo II che accorre a trovarlo in ospedale nel 1987 quando Pertini fu colto da malore durante i funerali del generale Giorgieri ucciso dalle Brigate Rosse. Si spegne nel suo appartamento a Roma il 24 febbraio 1990 per complicazioni dopo una caduta di cui era stato vittima alcuni giorni prima.

 

Vincenzo Maria D’Ascanio

Nessun commento:

Posta un commento

S’Istoria sarda in limba sarda. Di Francesco Casula.

  In unas cantas pimpirias, in televisione, apo contau s'istoria  sa literadura, sa poesia sarda.  - in sa de tres chistionende de s ...