lunedì 20 settembre 2021

Dopo anni di violenze, Timor est è indipendente. Sa babbaiola.


(20 Settembre 1999) Una missione di pace dei Caschi Blu dell’Onu viene inviata a Timor Est (nazione del Sudest asiatico) nel tentativo di ristabilire l’ordine nel territorio martoriato da una ventennale guerra civile, scoppiata dopo che Timor Est, dichiarata nel 1975 l’indipendenza dal Portogallo, era stato invaso e occupato dall’Indonesia, che nel 1976 ne aveva proclamato l’annessione, provocando una sanguinosa rivolta delle popolazioni locali. La forza militare Onu include 200 italiani.

 

La crisi di Timor Est cominciò con attacchi di anti-indipendentisti contro la popolazione civile, per poi degenerare in atti di violenza indiscriminati nell'intero paese, in particolare nella sua capitale Dili. La violenza scoppiò quando la maggior parte dei cittadini votanti scelse l'indipendenza dall'Indonesia attraverso il referendum. Si stima che circa 1.400 civili siano stati uccisi, ma mentre l'Indonesia veniva condannata a parole, proseguiva indisturbata la vendita di armi al regime, e si rafforzavano i legami economici tra Giacarta e gli Stati Uniti.

 

L'offensiva condotta dall'esercito invasore puntava decisamente all'annientamento di Timor Est, nel tentativo di ridurne la popolazione massacrandola a più riprese, provocando carestie ed arrivando addirittura alla limitazione delle nascite tramite la sterilizzazione forzata delle donne. Si procedette alla distruzione ragionata del sistema agricolo e intere famiglie di contadini, che prima abitavano sparsi sul territorio e sulle montagne, furono trasferite in villaggi strategici per essere meglio controllate ed affamate.

 

I timoresi, anche se più volte sconfitti, perseverano nella resistenza. D'altro canto l'esercito indonesiano non fu in grado di risolvere militarmente la situazione. Intanto le autorità indonesiane procedevano anche a una vasta opera di infiltrazione etnica spostando masse di contadini poveri da Bali e Giava sulle migliori terre sottratte ai timoresi, nel tentativo palese di rendere il popolo autoctono una minoranza sulla propria stessa terra. Gli occupanti tentarono inoltre di offrire posti di lavoro in altre isole dell'arcipelago al fine di disperdere il più possibile la popolazione timorese ma, quando ciò non risultò sufficiente, ricorse senza remore alla deportazione di massa.

 

Ad ogni modo, le sempre più frequenti rivolte della popolazione di Timor Est in nome della libertà e l'assegnazione del premio Nobel per la pace, nel 1996, al vescovo Carlos Ximenes Belo e al leader storico della resistenza indipendentista José Ramos-Horta, hanno portato a un cambiamento della situazione e a un intervento più diretto dell'Onu, che s’impegnò a proclamare il referendum.

 

Questo, svoltosi il 30 agosto sotto il controllo di una missione delle Nazioni Unite e composta da osservatori internazionali, vide la vittoria degli indipendentisti con una maggioranza schiacciante (78.5%), rifiutando l'offerta di costituire una provincia autonoma dell'Indonesia, denominata Regione Autonoma Speciale di Timor Est.

 

Subito dopo quest'evento, la Milizia di Timor-Est favorevole all'integrazione, supportata dalle forze militari indonesiane, cominciò una campagna di violenze e guerriglia contro la popolazione civile. All'incirca 1.400 civili furono uccisi e 300.000 furono condotti a forza nella zona occidentale dell'isola come rifugiati. Secondo Noam Chomsky: «Queste massicce operazioni militari uccisero circa 2.000 persone, violentarono centinaia di donne e ragazze, sfollarono tre quarti della popolazione e demolirono il 75% delle infrastrutture del paese».

 

Il 20 settembre 1999 le forze internazionali per il mantenimento della pace a Timor Est si dispiegarono nel Paese e misero fine alle violenze. Gli attivisti di diversi paesi tra cui Portogallo, Australia e Stati Uniti spinsero i rispettivi governi a prendere parte alla trattativa con l'Indonesia, grazie all'aiuto di aiuti concessi dal Fondo Monetario Internazionale per fare fronte alla crisi finanziaria asiatica.

 

Nell’Ottobre del 1999 le Nazioni Unite assunsero l'amministrazione di Timor Est con la United Nations Transitional Administration in East Timor (UNTAET) che amministrò il Paese per un periodo di circa due anni, al termine del quale il controllo passò alle nuove autorità di Timor Est, che il 20 maggio 2002 proclamò la sua indipendenza.

 

Sa Babbaiola 

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