Eh sì, l'impennata delle prenotazioni per
il vaccino anti Covid-19 c'è anche qui da noi. I numeri ancora non si conoscono
– a gestire la piattaforma per conto della Regione è Poste italiane – ma l'estensione dell'obbligo
di Green pass anche ai luoghi di lavoro pubblici e privati sta dando risultati. Tutto questo, mentre si registra il successo dell'open day vaccinale
(senza prenotazione) organizzato
sabato in piazza Garibaldi a Cagliari, con
650 immunizzazioni: «Quasi tutte prime dosi, molte nella fascia 40-59 anni, che
nell'Isola è più recalcitrante che altrove», certifica Gabriele Mereu,
responsabile del settore Epidemiologia, Profilassi e Vaccini dell'Azienda
tutela della Salute regionale.
L'open day Premesso che l'Ats ne sta
organizzando altri in diverse città sarde, proprio per sfruttare l'ondata di
nuove richieste dovute all'estensione dell'obbligo di Green pass (+40 per cento a
livello nazionale, commenta soddisfatto il commissario per l'emergenza Covid, il generale Francesco
Figliuolo), sabato le vaccinazioni senza
prenotazione a Cagliari sono andate «meglio di quanto avevamo preventivato, ed
eravamo anche stati ottimisti», sottolinea Mereu. In una piazza Garibaldi
sottratta per un sabato agli attivisti no-vax e no-Green pass, che appunto di
sabato manifestano lì, si sono viste un migliaio di persone tra vaccinandi e accompagnatori.
«Molti
40-59enni, in qualche caso riluttanti perché affermavano di essere costretti
perché altrimenti non possono lavorare, erano tra i 650 che sono andati a
porgere il braccio. Ma ci ha fatto piacere vedere anche molti stranieri, soprattutto africani e filippini, grazie al fatto che sui social
network abbiamo pubblicato gli avvisi sull'open day in otto diverse lingue». Quasi tutti i 650 che hanno ricevuto l'immunizzazione, sono
andati in piazza Garibaldi per chiedere la prima dose: chi l'ha già fatta, preferisce attendere l'appuntamento che gli è stato dato per la
seconda senza fare la fila a un open day. «Sia chiaro: la maggior parte di chi non si è
ancora vaccinato», chiarisce Mereu, «non è no-vax: sono
semplicemente persone che
hanno paura dell'immunizzante perché più facilmente influenzabili da chi sparge su Internet un assurdo
terrore sul vaccino. Ma resta una verità: in terapia intensiva e nelle liste dei morti
per il virus ci sono quasi esclusivamente non vaccinati, e questo nessuno lo
può negare».
Le prenotazioni. Nel frattempo, la piattaforma di prenotazione del vaccino, gestita in Sardegna
da Poste italiane, sta conoscendo una seconda giovinezza. Le ulteriori
restrizioni imposte a chi non ha il Green pass, soprattutto sulla possibilità
di recarsi nei luoghi di lavoro senza sottoporsi continuamente a noiosi e
costosi tamponi, hanno smosso tanti. Il
risultato è una nuova valanga di prenotazioni, e ora che la maggior parte dei sardi è vaccinata ogni prenotazione in più è oro:
oltretutto, si sta riuscendo ad attrarre chi, finora, ha preferito restare a
guardare rinviando l'appuntamento con l'immunizzazione.
«Molti cinquantenni sono stati portati
all'open day dai figli adolescenti, che in Sardegna sono i principali sponsor
della campagna vaccinale», aggiunge il responsabile del settore Epidemiologia,
Profilassi e Vaccini di Ats. Più raro il caso opposto, che pure si è visto
sabato in piazza Garibaldi a Cagliari: un ragazzino terrorizzato che non voleva
farsi vaccinare, scortato dai genitori disperati perché non riuscivano a
convincerlo. E alla fine sì, i medici l'hanno convinto. Sempre i ragazzi, più pratici di Internet ma soprattutto spesso più decisi nel volersi immunizzare, stanno convincendo i genitori a prenotare la
vaccinazione anti Covid-19: ora che il Green pass è molto stringente, molti padri e molte madri hanno
finalmente dato il via libera: «Va bene, prenotami l'appuntamento». E, dice
l'Ats, vivono tutti felici e contenti. Soprattutto, vivono.
Luigi Almiento
Articolo “Unione Sarda” del 20 settembre
2021
-----------------
Federico Marini
skype: federico1970ca
Nessun commento:
Posta un commento