Ecco una di
quelle che curve che non vengon fuori per caso. Potevano aiutare in maniera
proporzionata e progressiva gli uni e gli altri, i lavoratori poveri a meno di
mille euro e i quadri a 2700, e invece hanno fatto una scelta piuttosto chiara.
L’idea
che comunica all’Italia un grafico come questo è che chi non è riuscito a
trovare un lavoro ben pagato in fondo non lo meriti. La curva
delle nuove agevolazioni irpef dimostra che il Governo ritiene che i lavoratori
poveri siano tali per colpa propria e che quindi non siano sufficientemente
meritevoli per adeguate agevolazioni fiscali.
Perché?
Quali ragioni inducono il Governo a valutare in questo modo i percettori di un
reddito lordo inferiore ai 20.000/25.000 euro? Vogliamo che il Governo e i
parlamentari che voteranno questa finanziaria rispondano a questa domanda, con
argomentazioni solide e precise.
Ritengono
che queste lavoratrici e questi lavoratori siano improduttivi, incapaci di
assumersi responsabilità, poco qualificati, assenteisti? O cos’altro? Lo
spieghino loro in aula, perché davvero alle latitudini del mondo reale non riusciamo
a capirlo.
A noi che
conosciamo centinaia di giovani precari, anziani sfruttati nei cantieri, donne
costrette al part-time, lavoratori sotto-inquadrati, finte partite iva, a noi che sappiamo che il mondo del lavoro attuale è una
specie di giungla, a noi sembra non soltanto una clamorosa bugia, ma anche
un’inaccettabile ingiustizia.
Elisabetta
Piccolotti
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