Un appello dalla Regione alla Portovesme
srl per non fermare la produzione e "non
attivare precipitosamente la cassa integrazione" è
arrivato durante la riunione con Confindustria per fare il punto sul futuro
dell'azienda in previsione del vertice convocato per oggi al ministero dello
Sviluppo Economico.
«Comprendiamo la posizione della Portovesme
S.r.l, ma chiediamo all'azienda di soprassedere, sospendere la decisione di
fermare gli impianti della fonderia di San Gavino e salvaguardare i livelli occupazionali, in
attesa di aprire una trattativa con il nuovo Governo ed integrare il decreto
Energy release, appena approvato, anche con riguardo al principio di insularità».
La richiesta è arrivata dagli assessori del Lavoro, dell'Industria e della
Difesa dell'ambiente, Alessandra Zedda, Anita Pili e Gianni Lampis.
«L'onere della riconversione industriale –
ha dichiarato Zedda - e la strategia aziendale non devono essere a carico dei
lavoratori. Il tema del caro energia è una partita unica
per tutte le
aziende che operano in Sardegna ed è all'attenzione della Giunta e del Consiglio regionale, che stanno lavorando per mettere in campo una serie di strumenti di
compensazione in grado di contenere i costi energetici».
«Comprendiamo che l'offerta vada
ridimensionata sulla base delle attuali condizioni del mercato, ma - ha
affermato Pili - vogliamo capire se il piano di ristrutturazione aziendale preveda,
ad esempio, che la chiusura delle vecchie linee produttive venga sostituita con
l'apertura delle nuove, e di conseguenza, che venga contemplato il mantenimento
delle professionalità in servizio e non in cassa integrazione».
«Il prezzo della crisi non può ricadere sull'anello
più debole della catena, un territorio martoriato dalla crisi - ha detto Lampis
- Il Sulcis, in particolare, è stato inquinato e depredato. Ogni
decisione dell'azienda non potrà prescindere dagli impegni e dagli investimenti
assunti per i progetti di recupero ambientale nel sito industriale di
Portovesme. La Regione vigilerà affinché siano portati a termine tutti i
programmi di bonifica».
Anche l’Ufficio Diocesano per la Pastorale
Sociale e del lavoro della Diocesi di Ales-Terralba, con il vescovo Roberto
Carboni, è preoccupato per le notizie riguardanti l’interruzione delle linee di
produzione nello stabilimento di San Gavino Monreale della Portovesme Srl . «Le problematiche relative al costo dell’energia devono trovare soluzioni a livello regionale e nazionale, perché il sito viene definito dallo stesso Ministero dello Sviluppo
Economico di “importanza strategica nazionale».
E ancora: «Dietro ogni operaio c’è una
famiglia, e il diritto al lavoro, e in questo caso un lavoro che già c’è, deve
essere tutelato e difeso, soprattutto in questo tempo di aumento del costo della vita e in un
territorio come quello del Medio Campidano già gravemente ferito dalla disoccupazione. Facciamo appello agli amministratori della Portovesme Srl,
ai sindacati dei lavoratori, all’amministrazione regionale e al presidente del Consiglio dei Ministri e a tutti coloro che hanno
possibilità di mediazione perché, sedendosi attorno a un tavolo, trovino
soluzioni atte a garantire la continuità del lavoro e scongiurino nuove misure di cassa integrazione e nuovi ulteriori disagi per i lavoratori
diretti e per tutto l’indotto»
La Nuova, 06.10.2022
Federico Marini
marini.federico70@gmail.com
skype: federico1970ca
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