Ho
letto l’articolo di Repubblica che vorrebbe descrivere la situazione
preelettorale in Sardegna. Un articolo che trasuda tutto il pregiudizio
antisardo tipico del liberalismo radical-chic italiano con la puzza sotto il
naso e il maglioncino in cachemire sulle spalle. Un articolo che pretende di
essere talmente sfacciatamente a favore di Todde che nella foga di presentare
Soru come una macchietta finisce per allestire il mercatino dei luoghi comuni
sui sardi.
Nel
classico bestiario delle cose “oddio, tzardoo” non poteva mancare il richiamo
alla faida e al pane carasau, anche se né l’una né l’altra cosa hanno a che
vedere con la campagna elettorale. Chissà quanto è stata dura non infilarci da
qualche parte anche la pecora. E insomma nel tentativo di presentare un Renato
Soru poco attraente per il salotto buono della sinistra rosè il giornalista
segnala che “tiene comizi solo in dialetto stretto”. Si riferisce al suo
intervento in sardo di domenica scorsa.
Intanto
non si tratta di comizi, poi non li tiene “solo” in sardo (tentativo maldestro
di farlo risultare vagamente fanatico) ma “anche” in sardo. E scusate se i sardi hanno il difetto di parlare
anche in sardo. Ma poi la chicca è proprio il
concetto di “dialetto stretto”.
Allora.
Sul fatto che il sardo sia una lingua a sè e non una qualche variante di altra
lingua, lo sanno tutti fuorchè evidentemente a Repubblica e nei salotti dove si
preparano gli articoli. Però la cosa bella è
proprio quello “stretto”. In che senso “stretto”? C’è un modo di parlare il
sardo non stretto?
Che
so, avete mai visto un giornalista italiano dire cose tipo “Il candidato
all’Eliseo ha tenuto il suo discorso in francese stretto”? Che cosa può voler indicare quello “stretto”
assieme a “dialetto” se non il tentativo di presentare Soru, e con esso tutti i
sardi che amano la propria cultura, come retrogradi ottusi, chiusi al mondo e
alle sua novità? Ma veramente pretendono di dipingere
Soru come uno chiuso alle novità del mondo solo perché ha utilizzato,
valorizzandola e normalizzandola, la lingua del suo popolo?
Davvero
Repubblica e il suo corrispondente ambientino politico radical-chic pretendono
di ridicolizzare e denigrare Soru (facendo fare per risultanza, secondo loro, bella
figura a Todde) con questo armamentario degno di Alfredo Niceforo? E alla fine giusto per dare quel
tocco di colonialismo (parola che non si deve mai usare, come ha redarguito
Todde a Cagliari) il giornalista spiega che per capire ciò che ha detto Soru
deve attendere che i suoi colleghi “indigeni” gli facciano la traduzione. Non
so se avete mai sentito un giornalista italiano dire che attendeva la
traduzione del discorso di Netanyahu da parte dei giornalisti indigeni.
Ebbene, mi presto io, da fiero indigeno di questa terra, a tradurgli
cosa ha detto Soru. Ha detto che dobbiamo camminare sulle nostre gambe, essere
propositivi, costruire il nostro futuro e riportare i nostri giovani a vivere
qui e fare crescere questa nostra bellissima terra. Ha detto che dobbiamo essere orgogliosi di noi stessi e
prepararci ad affrontare le grandi sfide del futuro, per far si che questa
isola diventi l’avanguardia della cultura, della scienza, della proposta
sostenibile, del rispetto dell’ambiente, del lavoro giusto e rispettato. E lo
ha detto, spontaneamente, nella lingua che è di questo popolo da mille anni, e
che non ci vergogniamo più di parlare e di difendere, nonostante abbiate
cercato per decenni di sradicarla e di farcene vergognare.
Ecco,
questo ha detto. E noi siamo orgogliosi di essere al fianco dell’unico presidente
della storia autonomistica sarda che spiega il suo programma in sardo, ai
sardi, per la Sardegna.
Per
voi è normale che un presidente italiano parli in italiano agli italiani. Anche
noi stiamo cercando di normalizzare questo fatto che dovrebbe essere neutro e
non dovrebbe scandalizzare nessuno, scrollandoci di dosso decenni di
autorazzismo e di ridicolizzazione indotta della nostra identità. E continueremo a farlo. Nonostante
gli articoli di Repubblica e del suo corrispondente ambiente politico.
Pier Franco Devias
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