giovedì 23 settembre 2021

Donne sarde nella storia: fra rivolte antifeudali e sanguinaria repressione dei tiranni sabaudi e ascari locali. Di Francesco Casula.


 

1.La notte di Natale del 1795 a migliaia – 13 mila secondo le fonti ufficiali e secondo lo storico sardo Francesco Sulis, un esercito di contadini armati, proveniente dal Logudoro ma anche dal Meilogu e da paesi più lontani, accorse a Sassari, stringendola d’assedio, pare al canto di Procurade 'e moderare, Barones, sa tirannia di Francesco Ignazio Mannu.

 

Così l’esercito dei contadini, accompagnati - precisa Giuseppe Manno – dalle donne che “in copioso numero erano venute anch’esse a guerra, o per assistere i congiunti o per comunione d’odio”) guidato dal Cilocco e da Gioachino Mundula, costrinse la città alla resa dopo uno scambio di fucilate con la guarnigione. Quindi, mentre il famigerato duca dell'Asinara, il conte d’Ittiri e alcuni feudatari, erano riusciti a scappare precipitosamente in tempo, prima dell’assedio, rifugiandosi in Corsica prima e nel Continente poi, Cilocco e Mundula arrestarono il governatore don Antioco Santuccio e l’arcivescovo Giacinto Vincenzo Della Torre, portandoli a Cagliari verso cui si dirigono con 500 uomini armati.

 

2. - Il 18 luglio del 1796 il villaggio di Bono, che diede i natali a Giovanni Maria Angioy, accerchiato, sotto il comando di Efisio Pintor Sirigu, Guiso, Musso e Fadda, da 900 giannizzeri e 4 cannoni, benché per fortuna evacuato per tempo, fu impunemente devastato, depredato e incendiato Una donna paralitica, Ambrogia Soddu, rimasta lì sola per l'impossibilità di fuggire, fu barbaramente seviziata (le strapparono le mammelle) violentata e uccisa dopo averne saccheggiato la casa.

 

3. Verso le sette del mattino del giorno 6 ottobre 1500 uomini armati mandati da Sassari dal Conte di Moriana (fratello minore di Carlo Felice) si mossero verso Thiesi, paese simbolo della lotta antifeudale Il paese, difeso da 800 uomini, si preparò ad impedire il saccheggio con ogni mezzo. Le truppe inferocite si scagliarono contro i trinceramenti tiesini. Le truppe regolari cessata la resistenza si ritirarono verso Sassari lasciando però il paese in mano ai banditi arruolati per l’occasione, i quali sfondarono gli usci delle case, razziarono tutto ciò che era possibile razziare, usarono violenza sulle donne che cercarono di difendersi con bastoni e spiedi arroventati.

 


   Francesco Casula

Storico e saggista della cultura sarda.

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