1.La notte
di Natale del 1795 a migliaia – 13 mila secondo le fonti ufficiali e secondo lo
storico sardo Francesco Sulis, un esercito di contadini armati, proveniente dal
Logudoro ma anche dal Meilogu e da paesi più lontani, accorse a Sassari,
stringendola d’assedio, pare al canto di Procurade 'e moderare, Barones, sa
tirannia di Francesco Ignazio Mannu.
Così
l’esercito dei contadini, accompagnati - precisa Giuseppe Manno – dalle donne
che “in copioso numero erano venute anch’esse a guerra, o per assistere i
congiunti o per comunione d’odio”) guidato dal Cilocco e da Gioachino Mundula, costrinse
la città alla resa dopo uno scambio di fucilate con la guarnigione. Quindi,
mentre il famigerato duca dell'Asinara, il conte d’Ittiri e alcuni feudatari,
erano riusciti a scappare precipitosamente in tempo, prima dell’assedio,
rifugiandosi in Corsica prima e nel Continente poi, Cilocco
e Mundula arrestarono il governatore don Antioco Santuccio e l’arcivescovo
Giacinto Vincenzo Della Torre, portandoli a Cagliari verso cui si dirigono con
500 uomini armati.
2. - Il 18
luglio del 1796 il villaggio di Bono, che diede i natali a Giovanni Maria
Angioy, accerchiato, sotto il comando di Efisio Pintor Sirigu, Guiso, Musso e
Fadda, da 900 giannizzeri e 4 cannoni, benché per fortuna evacuato per tempo,
fu impunemente devastato, depredato e incendiato Una
donna paralitica, Ambrogia Soddu, rimasta lì sola per l'impossibilità di
fuggire, fu barbaramente seviziata (le strapparono le mammelle)
violentata e uccisa dopo averne saccheggiato la casa.
3. Verso le
sette del mattino del giorno 6 ottobre 1500 uomini armati mandati da Sassari
dal Conte di Moriana (fratello minore di Carlo Felice) si mossero verso Thiesi,
paese simbolo della lotta antifeudale Il paese, difeso da 800 uomini, si
preparò ad impedire il saccheggio con ogni mezzo. Le truppe inferocite si
scagliarono contro i trinceramenti tiesini. Le truppe regolari cessata la
resistenza si ritirarono verso Sassari lasciando però il paese in mano ai
banditi arruolati per l’occasione, i quali sfondarono gli usci delle case,
razziarono tutto ciò che era possibile razziare, usarono violenza sulle donne
che cercarono di difendersi con bastoni e spiedi arroventati.
Francesco Casula
Storico e saggista della cultura sarda.
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