(20 Ottobre 1947) Negli Stati Uniti, la Commissione per le attività
anti-americane inizia la sua caccia alle
streghe nell’ambiente di Hollywood. L’accusa più pericolosa è di appartenenza al
partito comunista. Tra i primi a denunciare molti autori e registi è
addirittura Walt Disney, un nome che, per la sua attività cinematografica, apparirebbe
insospettabile. Tra le vittima illustri della commissione vi è anche Charlie Chaplin. Il popolarissimo attore in quel periodo è in viaggio in
Europa, ed al suo rientro si vedrà rifiutato il visto per ritornare negli Stati
Uniti, la terra delle libertà.
Walt Disney testimoniò il 24 ottobre 1947 davanti alla Commissione per
le attività antiamericane; nell'interrogatorio parlò dello sciopero avvenuto
durante la lavorazione del film Dumbo, ma a sua volta fu sospettato di essere
comunista. Era proprio questo il meccanismo che faceva partire le delazioni:
accusare il presente, affinché arrivasse a denunciare dei suoi collaboratori,
spesso facendo ricordo a mere supposizione che a fatti provati.
Altri nomi famosi di Hollywood, come Edward Dmytryk ed Elia Kazan (il regista de “Fronte del Porto”) furono obbligati a
denunciare i propri colleghi. Furono interrogati anche Robert Taylor, Louis B.
Mayer, Adolphe Menjou e Gary Cooper. Il compositore di colonne sonore Elmer Bernstein fu messo nella
condizione di non lavorare sotto inchiesta, e come conseguenza Marilyn Monroe,
moglie dello scrittore, più alle produzioni di primo livello. Anche Arthur Miller (scrittore, autore, tra le altre opere, di “Morte di
un commesso viaggiatore”) finì chiese aiuto a John Fitzgerald Kennedy, il cui fratello Robert era il
braccio destro di McCarthy.
Il Partito Comunista degli USA era una formazione combattiva, a cui
guardavano con simpatia molti intellettuali, ma sostanzialmente ininfluente
rispetto al rigido bipolarismo statunitense. Non era certo questo piccolo
partito (peraltro già abbondantemente infiltrato dall'FBI) l'obiettivo di McCarthy, bensì qualsiasi atteggiamento critico verso l'ordine costituito. E
chiunque avesse un tale tipo di comportamento era automaticamente definito
"comunista", e come tale la sua vita personale, la sua carriera e la
sua vita pubblica doveva essere rovinata.
L'FBI controllava da tempo le principali biblioteche del paese, schedando
tutti coloro che visionavano o prendevano in prestito libri considerati
"sovversivi"; ma, soprattutto, aveva avviato un dettagliato programma
investigativo su tutti gli impiegati dell'amministrazione pubblica, servendosi
di testimonianze provenienti da fonti anonime che i sottoposti all'indagine non
erano in grado di identificare o con cui non potevano confrontarsi. E così
McCarthy aveva una cospicua base documentaria su cui impostare il proprio
lavoro, il cui aspetto più rilevante - e di maggior impatto mediatico - erano
le audizioni condotte in Senato.
Dopo aver rovinato diversi artisti (e non solo), la caccia alle streghe di
McCarthy fu conclusa, e questa pagina oggi come oggi è considerata tra le più
nere della storia degli Stati Uniti. Si considera che il maccartismo abbia
avuto termine nel gennaio del 1955, quando Joseph McCarthy si dimise dalla presidenza della commissione
parlamentare d'inchiesta a seguito di una mozione di censura contro di lui
votata dal Senato; la mozione era
stata presentata in seguito ad una campagna che egli aveva condotto contro alti
gradi dell'esercito, che accusava di
simpatie comuniste. Il senatore aveva toccato delle persone troppo in
alto, sin quando si trattava di attori, giornalisti o cittadini senza
particolari funzioni era un conto. Tuttavia, attaccare l’esercito dimostrò come
tutta la sua opera era basata sul fanatismo, e sull’intenzione del senatore di
mettere in luce la sua persona.
Il termine maccartismo è oggi utilizzato per i fenomeni di pressioni di
massa, persecuzioni e schedature utilizzati per instillare il conformismo con
il credo politico prevalente. L'opera teatrale Il crogiuolo di Arthur Miller, scritta durante l'era di McCarthy, utilizzò il processo alle streghe di Salem come metafora del maccartismo degli anni cinquanta, suggerendo che un tale processo di
persecuzione può avvenire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Il romanzo distopico Fahrenheit 451, di Ray Bradbury (1953) tratta anch'esso lo stesso tema generale.
Anche dopo l'era di McCarthy, le paure di nuove forme di persecuzione
maccartista si sono rinnovati. Ad esempio, nel 2003, sorse l'intolleranza contro gli appartenenti
all'industria cinematografica e televisiva, tra le altre, che si opposero
alla guerra in Iraq.
Molti furono accusati di essere "antiamericani" o "non patriottici" aver semplicemente
espresso punti di vista opposti a quelli del governo.
Sa babbaiola
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