i primi di dicembre il Pd sardo, con le
primarie, avrà un nuovo segretario. Le
grandi manovre sono cominciate. Fra una ventina di giorni i candidati dovranno uscire allo scoperto. Si sa che uno sarà dell'area dei
popolari-riformisti, guidata da Antonello Cabras e Paolo Fadda, e un secondo verrà proposto
dal gruppo che si riconosce nell'ex segretario nazionale Nicola
Zingaretti e in cui sono confluiti anche gli ex soriani.
Però potrebbe esserci anche un terzo
concorrente in campo. A farsi avanti è un gruppo eterogeneo di 200
iscritti. Per ora ha sottoscritto un progetto
collettivo fondato su alcuni temi storici per la sinistra - partecipazione,
condivisione e inclusione sociale - ma presto potrebbe scendere in campo con un
potenziale segretario.
Il battesimo. La
nuova componente non ha ancora un nome, però si sa da subito chi sono e saranno
i portabandiera: Romina Mura, deputata,
Emiliano Deiana, già sindaco di Bortigiadas, Caterina Deidda, che fa parte dell'attuale
direzione regionale guidata dall'uscente Emanuele Cani, Gianmario Demuro, ex
assessore nella giunta Pigliaru, Matteo Lecis Cocco Ortu del circolo
cagliaritano Copernico e Francesca Fantato della sezione «Berlinguer» di
Sassari.
«Presto saremo più di 200 - ha ribadito
Romina Mura - ma non vogliamo essere considerati una corrente. Bensì, un gruppo che vorrebbe stimolare il partito a una maggiore discussione interna ed esterna, per prepararci sin da ora alla sfida per
le elezioni regionali del 2024»
Il primo passo. «Oggi ci proponiamo - ha
aggiunto la presidente della commissione lavoro - con un documento che rimette
al centro vertenze come lotta alla povertà, diritto alla sanità, istruzione, giovani,
lavoro e periferie». Per proseguire: «Sono tutti temi di forte attualità, sentiti dalla gente,
soprattutto dopo la pandemia, ma finora trattati malissimo, nel peggiore dei modi, dalla giunta destro-sardo-leghista guidata da Solinas.
Noi, invece, vogliamo rilanciarli
con un nostro partito convincente e poi coalizione alternativa alle destre in cui si
riconoscano le forze progressiste, riformiste, la sinistra in generale e anche i gruppi per l'autodterminazione della Sardegna».
Emiliano Deiana è stato deciso nel dire:
«Vorremmo, in sostanza, ricucire vecchie e ancora laceranti ferite. Vorremmo che il Pd cambiasse pelle e registro, uscendo dagli equivoci del passato. Vorremmo che, in
Sardegna e non solo, il partito ritornasse a essere un luogo di confronto aperto. Basta con i conflitti e sì alle visioni strategiche
per i prossimi dieci anni.Qualcosa
sta cambiando. Bisogna accelerare questo processo con generosità e slancio».
L'obiettivo. Per
gli altri portavoce del gruppo - Emiliano Deiana vorrebbe battezzarlo quello
della «Compagnia dei celestini», romanzo di Stefano Benni, pubblicato nel 1992
- «dobbiamo ritornare a essere il partito della prossimità, promuovendo il cantiere
per riorganizzare il welfare sardo, perché la questione sociale e le persone
devono ritornare al centro di ogni dibattito politico». A cominciare dal
prossimo congresso del Pd sardo. (ua)
Articolo
“La Nuova Sardegna,” 20.10.2021
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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