giovedì 21 ottobre 2021

Giornalismo o avanspettacolo? Di Giovannimaria – Mimmia - Fresu


 

Non desta più stupore questa stampa incolta e questo giornalismo dilettantesco che non distingue più l’informazione dall’avanspettacolo. Lo ha scritto anche una autorevole corrispondente di guerra della Rai, Lucia Goracci: “se i vaccinati sono oltre l’80% e i no-vax meno del 20%, com’è che in televisione ci sono sempre e solo loro?”.

 

Giornali è tv in processione dietro cortei no-laqualunque, con interviste a curiosi personaggi che pronosticano la morte dei vaccinati entro due anni; altri che parlano della mafia farmaceutica (senza rendersi conto, né gli invasati né i giornalisti, che alle case farmaceutiche conviene più un imbecille che spende 30€ la settimana per comprare tre tamponi, anziché 20€, a spese dello Stato, per due vaccini che durano 8/9 mesi); ora hanno raccontato, beatificandolo, dell’esistenza in natura di un nuovo guru della piazza negazionista di Bologna.

 

Hanno scritto il suo nome, il titolo di studio, hanno specificato che segue la medicina olistica, che si circonda di frasi di Gaber e degli Inti-Illimani; di questo arruffapopoli hanno pubblicato le foto (capello lungo messianico con effetto bagnato); uno che per un’ora, dopo ogni frase chiudeva col grido “vergogna”, che poi gli adepti ripetevano tre volte come una giaculatoria; dove Draghi era “Grisù”, Mattarella un rincoglionito da pensionare ed il ministro Speranza apostrofato con ripetuti “Bleah”, espressione fumettistica di disgusto. Fino all’insulto a Liliana Segre. E tutto è messo in onda e sulle prime pagine.

 

Poi arriva lui, l’onnipresente Massimo Cacciari, il cottimista dei salotti tv dei pareri universali; il pensatore che manifesta fastidio fisico e tricologico sul pensiero di chiunque sotto la sua lente, in cui non ce n’è uno che ne abbia fatto una giusta, tranne lui, si desume, giacché lui è quello che assegna i voti. Cacciari, nella foga di mantenere vivo il suo standard dell’eccesso, per scongiurare effetti di assuefazione, spara una provocazione al giorno, ieri, sull’argomento della mobilitazione democratica dei sindacati dopo l’assalto fascista alla CGIL, ha detto: “il fascismo non esiste”.

 

Roba che somiglia molto a quell’altra frase ripetuta da alcuni dopo che avevano ammazzato Falcone e Borsellino: “la mafia non esiste”.

La chiudo con Berlusconi di cui, stampa e social, riportano una frase intelligente: “eroe è chi blocca un treno per Aushwitz, non un porto per il green-pass”. Giusto!

 

Peccato che non tutti ricordano che per Berlusconi erano eroi anche i parlamentari che votarono per la nipote di Mubarak, quelli che cantarono l’inno di Mameli sulla gradinata del tribunale di Milano contro i giudici che lo giudicavano, e anche quando diede ragione a Dell’Utri che definì eroe, Mangano, il suo stalliere mafioso, forse perchè seppe tenere la bocca chiusa. In questi giorni sono in corso le votazioni per il rinnovo degli organi, regionali e nazionali, dell’Ordine dei giornalisti.


Più che un voto è una speranza.

 

Giovannimaria – Mimmia - Fresu

giornalista pubblicista presso Politiche sociali e immigrazione

 

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