Cinque casi e, soprattutto, nessuna vittima. L'ultimo bollettino diffuso dalla Regione è un pezzo raro, anche perché i
cinque contagi sono localizzati ad Oristano, quattro, e nel Sud Sardegna, uno. Significa
che le caselle della provincia di Sassari e della Città metropolitana di
Cagliari sono rimaste vuote. Un evento di cui è difficile trovare precedenti da
quando la pandemia ha acceso i meccanismi dei conteggi ripetuti
quotidianamente. L'ultima volta che Sassari non ha aggiunto nuovi positivi al
novero dei contagi era il 26 giugno scorso, quando nel cagliaritano era stata
però rileva una nuova positività.
Per trovare il bianco nella casella della
Città metropolitana di Cagliari è necessario fare un salto indietro nel tempo
di più di un anno, ovvero all'agosto del 2020.
Ossigeno per gli ospedali.
Le buone notizie non si limitano al crollo dei contagi ma devono essere aggiornate anche grazie alla
conseguente e ridotta circolazione
virale che attualmente interessa l'isola. Con un tasso di positività vicino alla soglia
dell'azzeramento, figlio di 5.668 test processati, tra molecolari e antigenici, su 974 persone testate, anche i reparti ospedalieri possono allontanare l'emergenza. La dimostrazione
è nei nuovi dati che fotografano un numero dei ricoverati nei reparti di terapia intensiva, 7 in tutta l'isola, mentre sono 45 i pazienti in area medica,
otto in meno di quanto comunicato
nel bollettino precedente.
Il principale indiziato come responsabile
del crollo dei contagi è chiaramente il vaccino, e la
Sardegna dopo una partenza a singhiozzo ha recuperato il terreno perduto piazzandosi stabilmente
nel gruppo dei migliori, al punto da superare la media nazionale delle vaccinazioni ogni 100mila abitanti: 149.722,6 in tutta Italia,
154.051,7 in Sardegna. L'isola spicca anche nelle inoculazioni sui
giovanissimi, arrivata al 73,55 per cento contro una media nazionale del
66,17 per cento e superando anche regioni come la Lombardia, che al momento è dietro di un punto percentuale. Percentuali molto alte sono
state raggiunte anche tra i completamente vaccinati delle fasce più a rischio, 90,75 per cento nella fascia compresa tra i 70 e i 79
anni, 88,5 per cento tra gli over 80 ma anche 87,67 per cento tra i 60 e i 69 anni. Restano attardate le altre fasce d'età, anche se con circa 30mila persone
in attesa di ricevere la seconda dose,
probabilmente convinti all'ultimo dall'obbligo di green pass imposto dal Governo da metà ottobre.
I nuovi rischi. Prima di stappare le bottiglie buone c'è però da fare i conti con il passato, l'isola è già stata sostanzialmente covid free per poi ripiombare nell'incubo dei contagi fuori controllo in un amen, e con il futuro, perché le notizie che arrivano dall'estero lasciano presagire un autunno a rischio. Il virus continua preoccupare l'Inghilterra e sostanzialmente tutti i paese dell'est dell'Europa.
Le autorità sanitarie britanniche tengono
sotto stretta osservazione una nuova mutazione della variante Delta del virus
SarsCoV2, nominata "AY.4.2., che
sta causando un numero crescente di infezioni nel Regno Unito. Tuttavia, secondo Sergio Abrignani,
ordinario di Immunologia all'Università
Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico, sono diversi gli aspetti da
valutare: «A partire dalla trasmissibilità, ovvero qualsiasi variante che sia più trasmissibile della Delta tenderà a prendere il
sopravvento, ma questa AY.4.2 non lo è». Per poi aggiungere un altro aspetto oggetto di valutazione: «Se a parità di trasmissibilità la Delta Plus
sfugga di più al sistema immunitario
e quindi anche ai vaccini. Ma non ci sembra sia questo il caso».
di Claudio Zoccheddu
Articolo
“La Nuova Sardegna,” 25.10.2021
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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