(26
Novembre 1956) I servizi segreti italiani e americani
sottoscrivono un accordo relativo all’organizzazione della rete clandestina
denominata "Stay Behind". Sono le basi
dell’operazione "Gladio", che
ha l'obiettivo di svolgere in Italia attività di controllo e contrasto del
Partito Comunista nel caso di un’espansione sovietica in Europa occidentale. La
NATO era preoccupata che l'Unione Sovietica avesse altissime possibilità di
conquistare l'Europa prima dell'intervento statunitense che, data la distanza
geografica, sarebbe intervenuta in un secondo momento.
In Italia è
stata ipotizzata da più parti (anche dalla Commissione Stragi) l'esistenza di
strutture nate in chiave anticomunista nelle ultime fasi della seconda guerra
mondiale e nel primo dopoguerra, che poi sarebbero confluite, in tutto o in
parte, in Gladio. Centro e quartier generale
dell'esercito clandestino di "Gladio", fu la base militare sarda di
Capo Marrargiu, che divenne il Centro Addestramento Guastatori.
All'esterno della base appariva il simbolo della spada Gladio e il motto
"Silendo Libertatem Servo". La costruzione della "base"
iniziò attorno al 1954.
Per la
realizzazione del Centro, la Cia destinò trecento milioni di lire. Il
colonnello Renzo Rocca ebbe il compito di sovrintendere alla costruzione della
nuova base stay behind italiana. Il Centro fu dotato, oltre alle strutture per
l'ospitalità, anche di bunker sotterranei, poligoni di tiro, zone per i corsi
sull'uso degli esplosivi, aule per le lezioni di carattere ideologico,
attrezzature subacquee per l'addestramento di uomini-rana, un piccolo porto,
due piste d'atterraggio per aeroplani e una per gli elicotteri. Il Centro di Capo Marrargiu doveva costituire anche la base
operativa "ultima" della rete. Se la Sardegna fosse stata
occupata dal nemico, il Comando si sarebbe trasferito in Inghilterra.
L'ex
terrorista Vincenzo Vinciguerra confessò nel 1984 al giudice Felice Casson di
aver compiuto l'attentato terroristico di Peteano il 31 maggio 1972, nel quale
morirono tre carabinieri. Durante il processo, Vinciguerra spiegò come era
stato aiutato dai servizi segreti italiani e come fuggì nella Spagna franchista
dopo la strage. L'ex terrorista, sentito nello stesso
anno anche nel processo relativo alla strage di Bologna, parlò apertamente
dell'esistenza di una struttura occulta nelle forze armate italiane, composta
sia da militari che da civili, con finalità di coordinare le varie
stragi per chiudere anche la fase "riformista" della Democrazia
Cristiana. A "Gladio" sono riconducibili il colpo di stato tentato
del generale "Di Lorenzo" e altri tentativi di destabilizzare la
democrazia parlamentare italiana
La
struttura Gladio fu ufficialmente sciolta dal Presidente del Consiglio dei
Ministri Giulio Andreotti nel novembre del 1990. Contemporaneamente furono
dati "in pasto" all'opinione pubblica i nomi dei 622 gladiatori, ai
quali fu inviata una lettera di congedo da parte del direttore del Sismi
Ammiraglio Fulvio Martini che riassumiamo: «Per ordine del Governo la struttura
Stay Behind è stata sciolta in data 27 novembre 1990. Pertanto alla ricezione
della presente la S.V. deve considerarsi sciolta da ogni vincolo connesso alla
predetta struttura. Viene quindi a cessare ogni forma di riservatezza. Il
Servizio La ringrazia per la consapevole disponibilità offerta nella possibile
prospettiva di un compito legittimo e generoso nella malaugurata evenienza di
un'occupazione militare dell'Italia. È con questi sentimenti che Le invio il
mio grazie ed i miei più cordiali saluti».
Mentre
la Russia apriva i suoi archivi segreti, gli Usa aggiunsero altri lucchetti ai
loro, rifiutandosi di collaborare con gli organi italiani. In
Italia, invece, si pensò bene di distruggere una parte di questi archivi. Ciò
ha permesso al Comitato parlamentare, presieduto da Tarcisio Gitti, di votare a
maggioranza la conclusione in cui si afferma sia la piena legittimità della
struttura sia l'assenza di deviazioni.
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