lunedì 17 gennaio 2022

Alcuni cenni sulla vita di "Al Capone"


 

(17 gennaio 1899) Nasce a New York Alphonse Gabriel "Al" Capone, detto “Scarface” criminale italo americano durante il proibizionismo. Dei suoi numerosi delitti, nessuno poté essere legalmente provato; infine (1932) fu condannato alla reclusione con l'accusa di evasione fiscale.

 

Ultimogenito dei nove figli nati da Gabriele Capone (1865-1920), barbiere di Castellammare di Stabia, e da Teresa Raiola (1867-1952) sarta di Angri, ambedue immigrati negli Stati Uniti nella fine dell'ottocento. Dopo un’adolescenza segnata dalla violenza, nel 1919 Capone venne inviato a Chicago per mettersi al servizio di Johnny Torrio, che aveva preso il controllo del "Sindacato del crimine" della città dopo aver fatto assassinare il gangster Giacomo "Big Jim" Colosimo. Il “trasferimento” di Capone avvenne con l'approvazione di Frankie Yale e del suo socio, il mafioso siciliano Giuseppe "Joe" Masseria, esponente di punta della “Mano Nera”.

 

Nel maggio 1929 (dopo aver fatto piazza pulita delle bande rivali) Capone partecipò a un incontro ad Atlantic City, a cui erano presenti gangster italiani ed ebrei, che concordarono strategie comuni per una divisione del contrabbando di alcolici, creando le fondamenta per quello che fu definito un "Sindacato nazionale del crimine". Tuttavia il 17 maggio Capone e la sua guardia del corpo vennero arrestati a Philadelphia per possesso di armi illegali e condannati a un anno di carcere ciascuno. Capone fu rilasciato il 17 marzo 1930 per buona condotta, dopo aver scontato solo nove mesi

 

Nel 1930 Capone fu dichiarato "nemico pubblico numero uno" dalla stampa statunitense e da J. Edgar Hoover, che lo inserì nella lista dei criminali pericolosi. Andrew Mellon, segretario del Dipartimento del Tesoro, guidò la battaglia del governo statunitense contro Capone ed affidò il caso all'agente speciale Eliot Ness, che formò una squadra di funzionari esperti e incorruttibili, che si erano guadagnati il nomignolo di "intoccabili", i quali intercettarono le telefonate ed esaminarono tutte le transazioni finanziarie dei soci di Capone, intraprendendo anche sequestri di carichi di alcolici.

 

Le prove raccolte da Ness e dalla sua squadra portarono alla formazione di un grand jury, che incriminò Capone, suo fratello Ralph, i suoi sodali Jack Guzik e Frank Nitti insieme ad altri gangster del "Sindacato" di Chicago per evasione fiscale e violazione del Volstead Act, la legge sul Proibizionismo. Il 17 ottobre la giuria giudicò Capone colpevole solo di una parte delle imputazioni per evasione fiscale, condannandolo comunque a undici anni di carcere e a una pesante multa di 50.000 dollari.

 

Nell'agosto 1934, Capone fu trasferito nel nuovo carcere di Alcatraz, dove ricevette un trattamento più duro, e tutti i contatti con l'esterno vennero così interrotti. Nel 1938 i medici gli diagnosticarono la sifilide. Infine, nel novembre 1939, Capone tornò in libertà, dopo che la sua condanna era stata ridotta a sei anni e cinque mesi per buona condotta e per crediti di lavoro in carcere. Dopo aver lasciato Baltimora, Capone si ritirò nella sua tenuta di Miami, dove continuò le cure; infine il 25 gennaio 1947 fu colpito da ictus fulminante ed una polmonite causata dalla malattia, determinandone la morte all’età di 48 anni. Capone è seppellito al Mount Carmel Cemetery di Chicago.

 

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