La Sardegna abbandona, dopo otto mesi, la
zona bianca e da lunedì nella mappa Covid dell'Italia sarà gialla. Classificata dalla Cabina di regia a rischio alto «in quanto sono state registrate molteplici allerte di resilienza». Nella vita di
tutti i giorni cambia poco se non il fatto che la mascherina sarà obbligatoria anche
all'aperto; è però un segnale di attenzione importante perché l'incidenza è troppo alta e il tracciamento è sempre più
difficile. E perché le ospedalizzazioni
Covid incidono in maniera preoccupante sul sistema sanitario regionale. Ricoveri che in area
medica sono aumentati anche ieri, così come i contagi. E purtroppo si segna un numero record di morti, otto.
Il monitoraggio. Nel periodo preso in esame dalla Cabina di
regia, dal 10 al 16 gennaio, «Si è
stabilizzata l'incidenza settimanale
a livello nazionale: 1.691 per 100.000 abitanti. La fascia d'età 10-19 registra il più alto tasso di
incidenza settimanale per 100.000
abitanti», mentre al momento «l'incidenza più bassa, ma sempre molto elevata, si rileva negli over 80».
Sette le Regioni classificate a rischio alto, tra le quali la Sardegna, 11 moderato e tre basso. Nell'Isola 4.682 i nuovi casi segnalati in
quella settimana, con un aumento
di focolai e una stima di Rt puntuale a 1.13. Capitolo ricoveri: l'occupazione di posti letto da parte di pazienti Covid in area medica si attesta al 16,5%, nelle
terapie intensive al 14,7%.
«Picco vicino»
«Fortunatamente questo passaggio non ha grandi conseguenze visto che cambia
solamente per l'utilizzo obbligatorio delle mascherine all'aperto – commenta su
Videolina l'assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu – E di conseguenza
non avrà conseguenze sul nostro tessuto economico. Devo però dire che purtroppo
l'incidenza è aumentata tantissimo in questi giorni e speriamo che a breve si
raggiunga il picco anche perché stiamo soffrendo con la pressione nelle nostre strutture ospedaliere».
Le fasce delle regioni. Quindi tre le regioni che confermano la zona bianca: Basilicata, Molise,
Umbria. Ingrossa le fila invece la fascia gialla che
conta ben 11
regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Oltre la Sardegna, da lunedì si aggunge anche anche la Puglia a Calabria,
Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Bolzano, Trento,
Toscana, Veneto. E la Valle D'Aosta non è più sola in zona arancione. Tra 48 ore restrizioni anche in
Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia,
Piemonte e Sicilia. «Ci stiamo stabilizzando» «Dopo 12 settimane
di crescita continua dell'epidemia di Covid-19 si osservano questa settimana
dei segnali di stabilizzazione dell'incidenza, della trasmissibilità dei casi e
dell'occupazione dei posti letto in terapia intensiva. L'utilizzo dei servizi
ospedalieri resta però importante ed è necessario non incrementare
ulteriormente questo impegno». Così il presidente dell'Istituto superiore di
sanità, Silvio Brusaferro, commentando il monitoraggio settimanale
Iss-ministero della Salute.
I dati regionali Un numero da record, purtroppo, quello dei
decessi di ieri. Otto i morti: un
uomo di 84 anni residente nella provincia di Sassari; un 88enne della provincia di Nuoro; 4 uomini e un donna (63, 79, 81, 95 e 68 anni), tutti residenti
nella provincia del Sud Sardegna;
una 82enne anni della provincia di Oristano. In crescita anche i contagi nelle ultime 24 ore: 1.610
(+178) sulla base di 4.524 persone testate. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 23.578 tamponi: il tasso di
positività sale dal 5,6 al 6,8%. Invariato il numero dei pazienti ricoverati
nei reparti di terapia intensiva, in tutto 30, aumenta invece di 4 quello in
area medica per un totale di 269 posti letto occupati da positivi. Sono infine
22.161 (+276) le persone in isolamento domiciliare.
In Italia. Sono
179.106 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore (188.797 due giorni fa). Le vittime sono invece 373 (-12).
Raggiungono quota 2.695.703 gli attualmente positivi, con un incremento di 13.662 nelle ultime 24 ore. Dall'inizio della pandemia i casi totali
sono 9.603.856 mentre i morti sono 142.963. I dimessi e i guariti sono invece 6.765.190, con un incremento di 171.565 rispetto a due
giorni fa. Sono 1.117.553 i tamponi molecolari e
antigenici effettuati ieri e il tasso di positività cala dal 17% al 16. Sono
1.707 i pazienti in terapia intensiva, 9 in
più nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 148. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 19.485 (- 174). Michele Masala
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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