La brutta notizia è che la Omicron l'abbiamo
in casa e non più con casi sporadici. La buona notizia è che il vaccino regge bene e non si spaventa per la nuova variante. «I casi stanno aumentando anche in Sardegna - ammette Massimo Temussi, commissario
dell'Ats - e presto l'Omicron diventerà prevalente. Sta avvenendo un po' in
anticipo, avevamo previsto una diffusione massiccia verso gennaio. Ma una volta
che la variante arriva, la sua diffusione è inevitabile».
Il 25 e 26 dicembre la struttura complessa
di Microbiologia e virologia dell'Aou di Sassari, diretta dal professor
Salvatore Rubino, su 92 campioni positivi ne ha individuato 47 compatibili con il profilo Omicron, 33
casi Delta e 12 non identificabili
perché a bassa carica virale. In
Sardegna salgono così a 53 i casi riconducibili all'ultimo travestimento del
virus.
Presto sarà prevalente. «Arriveremo ad avere la Omicron come variante prevalente - dice ancora Temussi -, però
il fatto che non "buchi" il vaccino ci fa stare tranquilli. Inoltre registriamo un aumento del numero di persone che si vogliono
vaccinare, anche con prima dose».
Misure particolari? «Cercheremo di mettere in campo un tracciamento più aggressivo, anche se
con l'aumento dei casi ci si trova di fronte a un problema di carenza di
personale».
Personale sanitario. Un aumento della positività potrebbe coinvolgere anche il personale sanitario e quindi creare
problemi di operatività negli ospedali. Il commissario dell'Ats per ora non si fascia la testa: «L'aumento dei contagi per ora non sta
incidendo in maniera sensibile sul personale sanitario. Il nostro modello, articolato in ospedali Covid e non Covid, ha dimostrato di
funzionare. Sfrutteremo meglio il Marino di Alghero, per decongestionare l'Aou di Sassari e siamo in attesa di risposte dal Mater Olbia».
L'attività di ricerca, intanto, prosegue. All'Aou di Sassari i campioni sono stati analizzati attraverso un test di pre-screening (real
time Pcr), che consente di identificare il tipo di variante e che necessita però di una ulteriore conferma con analisi di sequenziamento.
Contagi di rientro. I campioni positivi sono riconducibili in gran parte a contatti di
cittadini rientrati nell'isola per le festività natalizie, provenienti da diverse
località tra le quali Inghilterra, Spagna e regioni del nord Italia come
Lombardia e Piemonte.«Ci aspettiamo che in questo periodo di festa la variante
Omicron abbia una accelerata - commenta il professor Rubino - e questi casi
sospetti potrebbero già dimostrare che sta circolando nell'isola».
«Ai primi di dicembre la variante Delta in
Sardegna era ancora prevalente al 90 per cento - prosegue il docente - ma progressivamente nel tempo, come sta già
succedendo nel nord Europa, la Omicron diventerà la variante prevalente. Dovremo aspettare
il prossimo survey di gennaio per avere una fotografia più nitida della situazione».
«La Delta, al momento, è quella che ci preoccupa,
perché molte persone che sono ricoverate in terapia intensiva o in Malattie
infettive hanno contratto questo tipo di mutazione del virus. È anche vero,
però, che la Omicron, che sembrerebbe meno virulenta, avrebbe contagiato anche
cittadini con doppia dose di vaccino.
«Ecco perché - esorta Salvatore Rubino –
in questo periodo di festa non dovremmo scordarci le precauzioni che dobbiamo
utilizzare tutti i giorni, come il distanziamento e l'utilizzo della
mascherina, così da non far circolare il virus».
Sono attesi per il 28 dicembre i risultati
del sequenziamento dei 7 casi sospetti individuati prima delle festività
natalizie. Un ottavo caso su cui si nutrono dubbi è invece in fase di
sequenziamento nei laboratori dell'Aou di Cagliari.
Le accuse. Ma la
gestione di questa fase della pandemia, secondo l'opposizione in consiglio
regionale, manifesta delle lacune. Ad attaccare la Giunta è Francesco Agus dei Progressisti: «La capacità reattiva
della Regione a Omicron si dimostra totalmente inadeguata». Secondo Agus
«bisogna potenziare vaccinazione, tracciamento e operatività dei pronto
soccorso» mentre «in queste ore l'attenzione della Giunta è concentrata sulle
nuove nomine delle aziende sanitarie. Ci auguriamo che, se non altro, finalmente
si riporti un minimo di certezze e di continuità in un sistema stremato da due
anni e mezzo di commissariamenti ingiustificati e dannosi.
In primo luogo siamo in ritardo con le terze
dosi. Migliaia di cittadini sardi che hanno
fatto la seconda dose da più di
quattro mesi hanno un appuntamento prenotato, da tempo, per fine gennaio o per febbraio. Servirebbero
più punti vaccinali e più medici
ma ancora l'Ats non ha reclutato nemmeno quelli che attraverso le agenzie interinali avevano partecipato
al bando dando la loro disponibilità».Sul
tracciamento Agus denuncia: «il sistema dei tamponi e delle diagnosi precoci è andato in tilt»
e sulla gestione dei
positivi sintomatici «l'aumento dei casi dovrebbe imporre di rivedere il sistema dei Pronto
Soccorso, già in gravissima crisi»
Di Roberto Pretetto
Articolo “La Nuova Sardegna,” 30.12.2021
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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