Da una parte il consigliere regionale
Valerio De Giorgi e il suo collaboratore Marco Pili, arrestati su ordine di
custodia cautelare ai domiciliari del Gip Giorgio Altieri per tentata truffa nell'ambito di un progetto che avrebbe finanziato con 650mila euro alla Pro Loco Città di Cagliari, riconducibile per la Procura al politico e ai suoi familiari. Dall'altra,
l'onorevole eletto con Fortza Paris e l'imprenditore di Quartucciu Corrado
Deiana, accusati di corruzione per un emendamento sul "Piano Casa",
presentato e fatto approvare dal Consiglio – sempre secondo la tesi dell'accusa
– in cambio di quattro appartamenti. In mezzo
altre dodici persone indagate per voto di scambio: si sarebbero accordate con De Giorgi con
la promessa di un posto di lavoro o altri benefici, dimostrando poi di aver
indicato la preferenza per le Regionali con una fotografia della scheda inviata
via whatsapp direttamente dal seggio.
Gli indagati. Nel
registro degli indagati, nell'inchiesta del pubblico ministero Giangiacomo
Pilia, c'è anche la cagliaritana Rita Floris (presidente della Pro Loco), ma è la costola
dell'inchiesta sul voto di scambio ad aver fatto registrare il maggior numero di indagati. Si tratta di Samuel Atzeni (43 anni di Cagliari), Fabrizio Filippini,
Emanuele Mattana (50, di Quartucciu), Enrico Ibba (47 di Quartu), Antonio
Mostallino (48 di Assemini), Marianna Sperindeo (44 di Cagliari), Giuseppe Casu
(54 di Quartucciu), Valentino Mulas (49 di Monastir), Martina Foddis (33 di
Quarticciu), Michele Sandokan Ortodosso (45 di Cagliari), Giovanni Pistidda (49
di Quartucciu) e Anna Carla Fortini (63 anni di Villamassargia).
Per molti, la promessa che ha fatto
scattare l'accusa di voto di scambio nelle consultazioni regionali (ma anche in
altre tornate elettorali dov'erano candidate persone sostenute da De Giorgi)
sarebbe stata di un posto di lavoro per loro o per familiari stretti, mentre
per Anna Carla Fortini sarebbe stata una progressione in carriera all'interno della
Regione. A molti degli indagati il pm Pilia contesta
anche di aver
introdotto all'interno della cabina elettorale un telefono cellulare, così
da scattare immagini poi inviate al consigliere regionale per dimostrare di
aver tenuto fede all'accordo.
Le indagini. Ma
dalle carte delle indagini del Nucleo di Polizia economica e tributaria della
Guardia di Finanza emergono anche altri dettagli, ora al vaglio della Procura.
Il consigliere regionale, già ispettore delle Fiamme Gialle, si sarebbe
prodigato nell'ambito di altre tornate elettorali, cercando di sostenere altri
candidati a lui vicini. Tra questi spicca il nome di Marcello Polastri,
risultato eletto nel Consiglio comunale di Cagliari con 304 preferenze. Dal telefonino di De Giorgi
gli investigatori hanno estrapolato conversazioni legate al tentativo di far recuperare ai propri
referenti dei fondi dai vari
bandi proposti dalla Regione. Il 24 luglio, ad esempio, il collaboratore Marco Pili informa l'onorevole
di aver individuato il progetto per la "Giornata sulla fotografia",
ma di aver rilevato che il bando scadrà l'indomani.
A quel punto De Giorgi avrebbe spronato il
suo assistente a attivarsi per individuare nuove partnership. «Chiama Polastri»,
si legge in un messaggio, «Chiama la Piroddi e presenta qualcosa! Fai un
progetto su Sant'Efisio! Un giornale online da distribuire ai circoli sardi nel
mondo! Muoviti tira fuori idee! La manifestazione di Ferragosto sotto le stelle
a Cagliari!». Ma Pili avrebbe risposto che non c'era tempo per organizzare,
mostrandosi poi scettico su un eventuale collaborazione con Polastri. «Se
Polastri avesse la minima intenzione di lavorare con noi e condividere ci avrebbe
chiamato lui Ecco a cosa pensa Polastri Il suo problema grattare 10.000 euro».
Su queste conversazioni, in ogni caso, la Procura non ha evidenziato contestazioni.
L'interrogatorio. Il Gip Giorgio Altieri ha fissato per lunedì gli interrogatori dei tre indagati
ai domiciliari, difesi dagli avvocati Massimiliano Ravenna (De Giorgi), Renato
Chiesa e Pier Andrea Setzu (Pili), Franco Villa (Deiana). Ieri, le difese hanno ricevuto l'ingente materiale d'indagine, così
da studiarlo in vista degli interrogatori.
Francesco Pinna
Articolo Unione Sarda del 24.03.2022
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Federico
Marini
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federico1970ca
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