Lasciano l'Aula consiliare dopo un'assemblea
popolare affollata e un intenso botta e risposta con l'assessora regionale
all'Agricoltura. Agricoltori, commercianti, camionisti e artigiani si ritrovano davanti
al Municipio di Serramanna,
un paese che accoglie Gabriella Murgia con il 90 per cento delle saracinesche abbassate per protesta
contro il caro prezzi. Efisio Lai, agricoltore di 52 anni,
saluta la rappresentante della Giunta Solinas e rompe subito gli indugi: «Non
c'è solo la questione del costo del gasolio, ci sono tantissimi problemi che ci
trasciniamo da anni. Le chiediamo interventi urgenti, ma non solo. La Regione deve
alzare la voce con il Governo».
«Sono qui per ascoltarvi e per parlare di
quanto abbiamo fatto per venire incontro alle richieste delle categorie
produttive», replica l'assessora nella piazza invasa dai trattori che
presidiano da una settimana il Municipio. «Viviamo tutti gli stessi disagi.
Bisogna superare tutte le incomprensioni tra lavoratori. Se non siamo uniti non andiamo da nessuna parte», commenta Ignazio Racis, operaio 57enne di Villasor. «La nostra è una protesta pacifica. Non possiamo vivere eternamente
nell'incertezza. Non vogliamo sentire promesse, ma soltanto risposte», sottolinea Davide Lilliu, commerciante di 31 anni dopo aver guidato il
corteo che ha attraversato le via del paese.
Il caro prezzi. Poco dopo le 11 nell'Aula consiliare dopo i saluti degli amministratori
fioccano gli interventi. Tiene banco il prezzo dei carburanti. Gli agricoltori ricordano
che il gasolio agricolo ha toccato quota 1,60
euro a litro. Un "male" che accomuna tutto
il mondo delle campagne, rappresentato dai coltivatori arrivati da Samassi,
Villasor, Villacidro, Serrenti e Sanluri. «Qualcosa si è mosso», esordisce
l'assessora all'Agricoltura illustrando rapidamente le novità previste
nell'ultimo decreto-energia e ricordando che il sistema economico sardo è stato
messo a dura prova da pandemia, alluvioni, siccità e adesso dalle conseguenze
della guerra in Ucraina. «Gli eventi di questi ultimi tempi – ha
detto Gabriella Murgia –
ci impongono di pensare alla sovranità alimentare, alla produzione di energia abbattendo i costi».
Gli agricoltori presenti in aula chiedono
conto degli indennizzi per la siccità del 2017 non ancora pagati. L'assessora, dopo aver ricordato che la Regione ha destinato 44 milioni di euro alla zootecnia,
risponde che si è trattato
un pasticcio amministrativo al quale si ponendo rimedio. Una agricoltore ricorda che «è impossibile
chiedere chiarimenti sulle motivazioni relative alle pratiche non ammesse». Pioggia di domande anche sul caro-carburanti e sui parchi eolici e
fotovoltaici. «Stiamo diventando mercanti di corrente», ha detto Silvio Piras, 36enne, rappresentante del Movimento Pastori
Sardi. «Si tratta di una speculazione
– ha ribadito Murgia – non dipende certo dalla Regione. Ci sono indagini in corso».
«Andate a Roma» «Consiglieri e assessori regionali vadano a Roma a protestare», urla la
titolare di un panificio di Serramanna. «Questi aumenti sconsiderati sono
iniziati molto prima della guerra in Ucraina – conclude – la gente non riesce più
a comprare il pane».
Francesco Pintore. Inviato a Serramanna.
Articolo Unione Sarda del 22.03.2022
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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