L'appello, la votazione su una mozione
ereditata dall'ultima seduta e la mancanza del numero legale con lo
scioglimento del Consiglio. È servito appena un minuto per certificare, se
ce ne fosse ancora bisogno,
la crisi all'interno della maggioranza che sostiene Paolo Truzzu. E
come se non bastasse, nel pomeriggio prima dei lavori dell'Aula, il sindaco ha
avuto un malore: si è sentito male durante una riunione, rischiando di perdere
i sensi. Dopo i soccorsi è rientrato a casa sua. Avrà bisogno di un po' di
riposo.
Insomma quella di ieri è stata una
giornata molto complicata per il primo cittadino e per il centrodestra, giunto
oramai a un bivio: accontentare i malumori del gruppo ex Udc, ora "Solinas
Presidente", o aprire di fatto una crisi che potrebbe addirittura
allargarsi. Non è una novità che altri consiglieri, Marcello Polastri e
Loredana Lai su tutti, siano in rotta con il loro gruppo, il Psd'Az, tanto da
poter approdare al Misto.
Tutti a casa Dunque
il presidente del Consiglio, Edoardo Tocco, dopo l'appello (con soli tre
assenti) ha fatto in tempo a fare gli auguri alla neo deputata Francesca Ghirra
(applaudita da tutta l'Aula) e al consigliere Matteo Lecis Cocco Ortu per il
recente matrimonio, per poi mettere al voto la mozione sulle statue danneggiate
(saltata nell'ultima seduta, due settimane fa sempre per la mancanza del numero
legale).
I quattro consiglieri di "Solinas
Presidente" hanno lasciato l'Aula, l'opposizione non ha partecipato alle
operazioni: risultato, diciassette votanti e niente numero legale. C'è chi ha chiesto chiarimenti,
ritenendo che si trattasse di una seduta in seconda convocazione (in questo caso il numero
legale sarebbe stato garantito da un terzo dei consiglieri), ma dopo due riletture del regolamento da parte del segretario generale, Giantonio
Sau, il Consiglio è stato sciolto.
Lo scontro Prima
della sospensione, Roberto Mura del Psd'Az ha fatto un appello: «Evitiamo la
figuraccia di un Consiglio comunale della durata di un minuto». Tutto inutile.
Così per la seconda volta è mancato il numero legale, strategia dei consiglieri
ex Udc, Aurelio Lai, Roberta Perra, Marcello Piras e Antonello Angioni, che
vogliono avere una rappresentanza in Giunta. «È
evidente la necessità di una verifica all'interno della maggioranza»,
ribadiscono i componenti di "Solinas Presidente", «nella prospettiva
di una corrispondenza tra il peso dei gruppi consiliari e la rappresentanza
degli stessi all'interno della Giunta».
La richiesta è quella di ritirare la
delega ad Andrea Floris (con la fine dell'Udc è di fatto senza gruppo) e ottenere
anche un altro assessorato. Le reazioni Dalla maggioranza, Raffaele Onnis
(Riformatori) auspica che «il sindaco e i colleghi possano trovare un'intesa,
nell'interesse soprattutto dei cittadini con i quali si è fatto un patto di
responsabilità e che va onorato».
Critico, dopo quanto accaduto, Antonello
Floris (Fratelli d'Italia): «Trovo assurdo far mancare il numero legale due
minuti dopo l'inizio del Consiglio, oltretutto sapendo che il sindaco era
assente per motivi di salute». L'opposizione attacca: «Questa maggioranza», evidenzia
Fabrizio Marcello (Pd), «dimostra di non avere i numeri per governare. E la
città appare insicura, buia, sporca, abbandonata priva di guida». I
Progressisti, con Marco Benucci, aggiungono: «Le elezioni hanno dimostrato che
il centrodestra cittadino è in difficoltà: perde a Cagliari mentre vince
praticamente in tutta Italia. Significa che la città è mal governata e che
Truzzu ha una maggioranza ballerina, inadeguata ad amministrare».
Unione Sarda, 28.09.2022
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