martedì 4 luglio 2023

Klaus Barbie, il "Boia di Lione."


(04 Luglio 1987) Klaus Barbie, comandante della Gestapo di Lione dal 1942 al 1944, è condannato al carcere a vita per crimini contro l’umanità. I nove giurati popolari e i tre giudici togati della Corte d' Assise di Lione riconoscono all’unanimità “il Boia di Lione” colpevole di aver deportato verso i campi di sterminio 842 persone e di averne ucciso 373, tra cui 52 bambini. Estradato dalla Bolivia nel 1982, Barbie e’ il primo imputato ad esser perseguito e giudicato per crimini contro l’umanità in Francia.

 

Nominato capo della Gestapo di Lione Barbie si distinse per la deportazione di centinaia di ebrei e la tortura ed eliminazione fisica di altre centinaia di patrioti francesi. I suoi sistemi erano crudeli. Aveva stabilito il suo quartier generale all’Hotel Terminus di Lione che divenne il luogo per le sue torture ai danni dei sospetti. Ma non soltanto le persone che in qualche modo avevano legami con la resistenza costituivano le sue vittime. Barbie aveva escogitato il sistema di rastrellare a caso i passanti per le strade di Lione e di torturarli sino a che qualcuno stremato dal dolore non si decideva a rivelare qualcosa. Fu Barbie che scovò quarantaquattro bambini ebrei nascosti nel villaggio di Izieu e li deportò ad Auschwitz.

       

Il 7 giugno 1943 Barbie catturò un membro della Resistenza, René Hardy, e grazie ai suoi metodi sanguinari riuscì a mettere le mani su Jean Moulin, uno dei principali capi della Resistenza francese insieme ad altri due patrioti, Poerre Brossolette e Charles Delestraint. Le sue tracce si persero con la liberazione di Lione da parte delle truppe alleate.

 

Barbie nel settembre 1944 all’avvicinarsi delle truppe americane bruciò tutti gli archivi della Gestapo di Lione, e fece uccidere un centinaio di persone che conoscevano la sua attività. Eliminò anche ventidue agenti che lavoravano per suo conto e che si erano infiltrati nella Resistenza. Di ciò che fece Barbie negli ultimi dieci mesi di guerra non sappiamo nulla: scompare letteralmente da ogni documento ed anche la sua scheda personale nel registro delle SS non indica nulla. Scampato al processo di Norimberga, dopo la seconda guerra mondiale ha partecipato ad attività di intelligence, lavorando per i servizi segreti americani e nascondendosi, dal 1955, in Bolivia, dove operò attivamente per i servizi boliviani sotto lo pseudonimo di Klaus Altmann, venendo infine arrestato e processato negli anni ottanta.

 


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