La manifestazione di venerdì «Non si
cavalchino i problemi» Comitati e associazioni saranno a Cagliari
venerdì per rivendicare il diritto alla salute e difendere la sanità pubblica. Ieri il presidente della Regione ha giocato d'anticipo illustrando i nodi
del sistema sardo, ma anche le azioni messe in campo per scioglierli. «Vorrei
che ai sardi fosse ben spiegato che la situazione della sanità non è fuori controllo».
Il governatore dice di voler «evitare che si creino tensioni istituzionali e
sociali amplificate mediaticamente: la mia preoccupazione è che, davanti a una
situazione che ha bisogno di un senso di responsabilità diffuso tra tutti gli
attori sociali, ci sia invece il tentativo di alimentare uno scontro».
«No ai
conflitti» Christian Solinas non nega l'esistenza
di problemi, ma «oggi sentiamo l'esigenza di ricordare che serve una leale
collaborazione tra istituzioni, affrontiamo una stagione complessa a causa di
una pandemia alla quale nessuno nel mondo era preparato, e l'obiettivo di tutti
è garantire una sanità pubblica ai cittadini». E tutto questo «non può
risolversi in una dinamica conflittuale tra la Regione e i tanti comitati che
nascono come se non avessimo a cuore la soluzione di questi problemi, o ci
fosse bisogno di una mobilitazione popolare per sollevare un tema già oggetto
di provvedimenti già adottati o in fase di adozione».
Oltretutto, «questa tendenza a cavalcare
problemi che esistono, come la carenza di medici, ha l'effetto di rendere alcune
sedi periferiche poco appetibili nella percezione del personale chiamato a ricoprire quei ruoli: se tutti dicono che nel Mandrolisai la sanità è un disastro, nessun medico in
graduatoria ci vorrà andare. Abbiamo
medici che non di rado rifiutano l'assegnazione o si dimettono». Invece,
conclude, «è nostra responsabilità costruire un clima di serenità».
«Futuro
immaginario» In serata è arrivata una nota durissima
firmata dal gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale. «Il presidente
della Regione racconta di un sistema sanitario che evidentemente non riguarda
la Sardegna ma è tutto proiettato verso un futuro immaginario, ma che non dà
risposte ai problemi che ogni giorno affrontano medici, personale sanitario,
pazienti e familiari». Secondo i consiglieri dell'opposizione, «tutte le criticità non possono essere derubricate con il tentativo, da parte dei comitati che da mesi portano avanti rivendicazioni sancite dalla
Costituzione, di creare una
dinamica conflittuale».
Piuttosto, «farebbe bene, il presidente, ad
ascoltare gli allarmi che da tempo arrivano da tutta la Sardegna». Quanto
all'emergenza Covid, è vero che non era prevedibile, «è però utile
ricordare al presidente di essere stato l'unico al mondo, nel pieno di una pandemia, a voler approvare una
riforma sanitaria che ha di fatto
paralizzato l'intero sistema regionale».
La mozione.
Sempre i Progressisti, con una mozione di Laura Caddeo, ricordano che tra i territori
più colpiti dalla disorganizzazione del sistema ospedaliero c'è la
Barbagia-Mandrolisai con il suo principale presidio sanitario, l'ospedale San
Camillo di Sorgono: «Chiediamo al presidente della Regione e al suo assessore
di intervenire subito per assicurare l'erogazione dei livelli minimi
assistenziali». Roberto Murgia
Articolo da “L’Unione Sarda” del 22.09.2021
Federico Marini
marini.federico70@gmail.com
skype: federico1970ca
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