Nelle grandi città italiane ha trionfato il
Pd, in due
casi con il contributo (non determinante) del Movimento Cinquestelle. Se la corrente è questa, allora – almeno nella narrazione - il voto del
10 e 11 ottobre in 98 Comuni della Sardegna rischia di diventare un banco di
prova per il centrodestra alla guida della Regione. La coalizione che sostiene
Christian Solinas ha già perso a Quartu e a Nuoro meno di un anno fa, e adesso
è attesa al varco nei tre Comuni con più di 15mila abitanti chiamati alle urne:
Olbia, Carbonia e Capoterra.
Carbonia Il centrosinistra c'è, insomma, e
in alcuni casi si presenta sostenuto da liste riconducibili all'altra parte. A
Carbonia il candidato sindaco del Pd Pietro Morittu ha dalla sua due civiche riferibili
a Udc e Psd'Az. Una vittoria al primo turno non è da escludere anche perché,
come spiega un autorevole esponente dem, «il voto
in Italia ha dimostrato che hanno la meglio i candidati credibili come Calenda,
Sala e Gualtieri, e Morittu è molto credibile».
L'altra chiave di lettura «è il declino dei
populismi, quindi di M5S e Lega». Due
aspetti che non possono che favorire il dem. Carbonia è anche la città dove si
sono frantumate le ambizioni del leader M5S Conte di stringere alleanze col Pd.
Nella città delle miniere i grillini non hanno gradito la presenza di liste
vicine al centrodestra a sostegno di Morittu, i dem
sardi d'altra parte non hanno mai pensato di correre con il M5S che infatti
sostiene Luca Pizzuto (Articolo 1) alla carica di sindaco.
Non sembra avere troppe chance Daniela Garau,
in corsa per quello che resta del centrodestra (Forza Italia, Fratelli
d'Italia, Lega). Olbia Il Movimento è invece in coalizione con il Pd a Olbia.
Un raggruppamento con dentro tutti quelli (compreso Fratelli d'Italia anche se
non con una lista) che hanno deciso di stare assieme pur di sconfiggere l'ex
deputato di Forza Italia e sindaco uscente Settimo Nizzi.
Alla guida di questa super coalizione c'è
Augusto Navone. Il quale,
però, non sembra apprezzare troppo la linea M5S, considerato che martedì non si
è fatto vedere al comizio di Conte.
Quella di Olbia sarà una sfida all'ultimo voto, in ogni caso è escluso il ballottaggio.
Capoterra Capoterra è l'esempio di tutte le difficoltà a fare squadra
incontrate nei tavoli regionali e locali, e probabilmente sarà l'unico Comune
ad andare al secondo turno. Qui il centrodestra è diviso e ha due candidati:
Gianluigi Marras (FdI, Forza Italia, Riformatori e una civica), Beniamino Garau
(Sardegna 20Venti, Psd'Az, Lega e due civiche). Non fa meglio il centrosinistra
che candida Efisio Demuru (Pd) con due liste, sfavorito rispetto a Beniamino
Piga, uomo di riferimento dell'uscente dem Francesco Dessì.
Terzo candidato: Attilio Congiu, sostenuto
da PsI e dalla civica "Capoterra nel cuore". I rischi per il centrodestra Gli esempi di Capoterra e Carbonia sono la dimostrazione di quanto decretato da
Salvini dopo i risultati nazionali:
«Candidati individuati troppo tardi». La stessa cosa aveva fatto notare il coordinatore di FdI
Antonella Zedda prima di entrare all'ultimo tavolo regionale: «Come coalizione ci stiamo incontrando un po' troppo tardi». Un errore che il
centrodestra potrebbe pagare. Le ultime
due sfide per queste amministrative saranno l'affluenza e poi il raggiungimento
del quorum per rendere valida l'elezione soprattutto nei piccoli Comuni
dell'interno.
Roberto Murgia
Articolo tratto da “Unione Sarda,” 07.10.2021
Federico Marini
skype: federico1970ca
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