mercoledì 3 novembre 2021

Un emendamento della maggioranza rivede il vincolo di tutela nei 300 metri.


 

La Regione corregge il Piano casa, spazza via il vincolo di tutela nel raggio dei 300 metri dalle zone umide e dà il via libera al cemento. La misura di massima protezione per le aree considerate beni paesaggistici era stata introdotta a inizio anno con un emendamento delle opposizioni votato anche dalla maggioranza. In città bloccati gli interventi a Pittulongu, Bados, Murta Maria, Porto Rotondo e congelate le volumetrie seppur già approvate. Il via libera del consiglio regionale adesso estende l'edificabilità anche alle aree a ridosso di stagni, lagune e laghi artificiali.

 

Al di là del correttivo fresco di approvazione sull'impianto generale del Piano casa pende ancora il ricorso del Governo. L'emendamento. La modifica al Piano casa versione gennaio 2021 è inserita in un emendamento della maggioranza che porta la firma dei consiglieri Giorgio Oppi, Francesco Mula, Francesco Mura, Dario Giagoni, Michele Cossa, Roberto Caredda e Angelo Cocciu.

 

È stato proprio il consigliere regionale olbiese di Forza Italia a intervenire sul testo dei colleghi per inserire un comma specifico che desse voce alle esigenze di Olbia. E prevede che "sono in ogni caso fatti salvi i piani di risanamento urbanistici attuati nonché quelli già regolarmente approvati con convenzione efficace". È lo stesso Cocciu a spiegare la genesi del correttivo. «Dopo l'approvazione a inizio anno di quell'emendamento notturno e funesto per il nostro territorio mi ero ripromesso di intervenire per modificarlo appena fosse stato possibile - spiega il consigliere azzurro -.

 

Quel provvedimento aveva creato il blocco dell'edificabilità in zone già sottoposte a cubature all'interno dei piani di risanamento. Una vera ingiustizia nei confronti di chi aveva acquisito il diritto a costruire. L'emendamento dei miei colleghi, pensato per le esigenze di altri territori, non dava risposte a Olbia. Motivo per il quale ho fatto inserire un comma grazie al quale si sbloccano gli interventi nei piani di risanamento vicino alle zone umide. Nessuna cubatura aggiuntiva, solo il ripristino di un diritto acquisito. Ossia ampliamenti dell'esistente e costruzioni ex novo su lotti con volumetrie già approvate».

 

Il blocco. L'effetto del blocco dei mattoni a ridosso delle zone umide si era visto subito in città. Negli uffici comunali all'Urbanistica erano arrivate diverse richieste ex Piano casa per la zona di Pittulongu e Murta Maria. Inevitabile la risposta negativa del settore tecnico. Lo strumento urbanistico regionale aveva fatto lo sgambetto a chi pensava di poter aggiungere una stanza alla villetta o all'appartamento con vista mare. Il provvedimento non faceva distinzione tra inquadramenti urbanistici producendo effetti anche sui futuri progetti nelle zone A, B, C, D, E dei comuni con Puc non adeguati al Ppr.

 

 

Articolo “La Nuova Sardegna,” 13.11.2021

Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

skype: federico1970ca

 

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