La Regione corregge il Piano casa, spazza
via il vincolo di tutela nel raggio dei 300 metri dalle zone umide e dà il via
libera al cemento. La misura di massima protezione per le
aree considerate
beni paesaggistici era stata introdotta a inizio anno con un emendamento delle opposizioni votato
anche dalla maggioranza. In città bloccati gli interventi a Pittulongu, Bados, Murta Maria, Porto Rotondo e congelate le volumetrie seppur
già approvate. Il via libera del consiglio regionale adesso
estende l'edificabilità anche alle aree a ridosso di stagni, lagune e laghi
artificiali.
Al di là del correttivo fresco di
approvazione sull'impianto generale del Piano casa pende ancora il ricorso del
Governo. L'emendamento. La modifica al Piano casa versione gennaio 2021 è
inserita in un emendamento della maggioranza che porta la firma dei consiglieri
Giorgio Oppi, Francesco Mula, Francesco Mura, Dario Giagoni, Michele Cossa,
Roberto Caredda e Angelo Cocciu.
È stato proprio il consigliere regionale
olbiese di Forza Italia a intervenire sul testo dei colleghi per inserire un comma
specifico che desse voce alle esigenze di Olbia. E prevede che "sono in ogni caso fatti salvi i piani di risanamento urbanistici attuati nonché quelli già regolarmente
approvati con convenzione efficace". È lo stesso Cocciu a spiegare la genesi del correttivo. «Dopo
l'approvazione a inizio anno di quell'emendamento notturno e funesto per il
nostro territorio mi ero ripromesso di intervenire per modificarlo appena fosse
stato possibile - spiega il consigliere azzurro -.
Quel provvedimento aveva creato il blocco dell'edificabilità
in zone già sottoposte a cubature all'interno dei piani di risanamento. Una vera
ingiustizia nei confronti di chi aveva acquisito il diritto a costruire.
L'emendamento dei miei colleghi, pensato per le esigenze di altri territori,
non dava risposte a Olbia. Motivo per il quale ho fatto inserire un comma
grazie al quale si sbloccano gli interventi nei piani di risanamento vicino alle zone umide. Nessuna cubatura aggiuntiva, solo il
ripristino di un diritto acquisito. Ossia ampliamenti dell'esistente e
costruzioni ex novo su lotti con
volumetrie già approvate».
Il blocco.
L'effetto del blocco dei mattoni a ridosso delle zone umide si era visto subito
in città. Negli uffici comunali all'Urbanistica erano arrivate diverse
richieste ex Piano casa per la zona di Pittulongu e Murta Maria. Inevitabile la
risposta negativa del settore tecnico. Lo strumento urbanistico regionale aveva
fatto lo sgambetto a chi pensava di poter aggiungere una stanza alla villetta o
all'appartamento con vista mare. Il provvedimento non faceva distinzione tra
inquadramenti urbanistici producendo effetti anche sui futuri progetti nelle
zone A, B, C, D, E dei comuni con Puc non adeguati al Ppr.
Articolo
“La Nuova Sardegna,” 13.11.2021
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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