Graziano Mesina, è lui stesso il primo a dirlo, è un uomo che ha sbagliato, che ha commesso errori. E li ha pagati molto duramente. A differenza di altri. E certamente molto più duramente di tanti altri. Sperava di morire libero, morirà prigioniero. Ma non è di Mesina che voglio parlare: di lui parlano in tanti, da parecchio, e forse qualche volta anche a sproposito. Voglio piuttosto parlare di chi parla di lui. Perché era troppo ghiotta l’occasione, per certe persone, per non dare sfoggio del loro cattivo gusto.
Uno,
con un passato da presidente della Regione, oggi distribuisce patenti di
balentia e disprezza a voce alta i criminali. E dire che, quando è stato
presidente della Sardinia Gold Mining, alcuni criminali lui li ha visti da
vicino: ci sarebbe piaciuto sentire chiaro e forte il suo disprezzo verso di
loro, quando hanno saccheggiato l’oro sardo e in cambio hanno lasciato un lago
di cianuro che avvelena Furtei. Ma per quei BANDITI che lui ha visto da vicino,
molto da vicino, pluriennali LATITANTI in giacca e cravatta, non ha scritto granché.
E’ più prode, e forse più conveniente,
seguire la corrente e ruggire oggi contro un vecchietto di 80 anni.
Ed
ancora peggio, molto peggio, fa la stampa italiana. Inguaribilmente
malata, di pregiudizio, di provinciale esotismo che, scava scava, altro non è
che strisciante razzismo antisardo. Un continuo uso e abuso di termini di
balente e omertà, di insinuazioni, di allusioni neanche tanto velate al
presunto “carattere dei Sardi” (dio mio ‘sti Sardi!) Ma
spiegatecelo voi l’abuso del termine balente, cari giornalisti italiani!
Raccontateci
di come nella vostra Italia si abusi abitualmente del concetto di “VALOROSO”,
come quando a delinquenti della stazza del Generale Graziani, il
Macellaio del Fezzan, venne intitolato un sacrario ad Affile, con benedizione
della Cassazione il 26 settembre 2020. Raccontateci di come viene definita
“Onorevole” gente implicata, e condannata, e pluricondannata, per i reati più
ignobili e antisociali. E che mai una sola volta hanno visto una galera, mentre
qualcuno di cui si parla ci ha vissuto per 40 anni!
E
quando volete parlarci di OMERTA', anzichè guardare verso la vostra isola
colonia con tutti ‘sti brutti sardegnoli che la infestano, date uno sguardo
alle vostre caserme,
dove succede molto spesso l’inenarrabile, e qualche volta ci scappa pure il
morto, e ogni volta c’è sempre chi vede, sente. E sta zitto.
Date uno
sguardo a qualche stragista morto tranquillo, libero e pure omaggiato, con le
mani sporche di sangue innocente, con rispettabilissimi gran signori, delle più
alte cariche di Stato, che la bocca l’hanno tenuta ben chiusa. O provate a fare
un giro nella società bene, quella dei pezzi grossi. Quella dove qualche volta
ci bazzica anche - che so - il vostro editore, o un finanziatore del vostro
giornale, magari pure un onorevole che ha gentilmente segnalato la vostra
preparazione professionale.
Parate
l’orecchio e vedete un pò se corrono tutti a denunciare ciò che sanno sugli
affari di quell’industriale, dei maneggi del generale, dei viziacci dell’alto
prelato.
Andate lì a controllare come sono messi a omertà, visto che l’argomento vi
piace. E ogni tanto, ma dico, ogni tanto, abbiate la decenza di non parlare di
ciò che non conoscete. E soprattutto di sciacquarvi
bene la bocca prima di parlare del Popolo Sardo!
Pier Franco Devias
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