venerdì 14 gennaio 2022

«Positivi da giorni ma nessuno ci dice che cosa fare»


 

Scoprono di essere positivi al Covid 19, propendono per l'isolamento spontaneo e come suggeriscono le linee guida, attendono una chiamata da parte dell'Ats: «Ma nessuno ci ha contattato - rivela Carla Dettori - e ora rischiamo di dover prolungare inutilmente la quarantena. Non sappiamo a chi rivolgerci».

 

Attesa vana La vicenda di una coppia d'Iglesias, Carla Dettori, diciottenne studentessa e il compagno Alessandro Pretta, lavoratore venticinquenne, non rappresenta un'eccezione alla regola, piuttosto è la testimonianza di una situazione comune a tantissime persone. Nelle ultime settimane il numero di nuovi positivi è aumentato drasticamente, mandando in tilt il sistema di tracciamento e facendo annaspare l'Ats sotto il peso di una montagna di pratiche da formalizzare.

 

Il risultato, è lo smarrimento di decine di famiglie private di ogni punto d'appoggio: «Non rispondono alla mail e tantomeno al telefono - prosegue Carla – e abbiamo il timore che quando verremo contattati possa esserci la possibilità che si faccia riferimento per il conteggio dei giorni di isolamento, a partire dalla data del tampone molecolare effettuato e da loro programmato».

 

Chiusi in casa. La diciottenne iglesiente si trova in quarantena spontanea assieme al convivente dallo scorso 9 gennaio, quando partecipando per senso di responsabilità allo screening di massa della popolazione studentesca, risultò essere positiva: «Fui chiamata appena cinque minuti dopo aver effettuato il test rapido - continua Carla - mi comunicarono la positività al Covid, mi raccomandarono di effettuare la quarantena e di rimanere in attesa di una chiamata dall'Ats. Anche il mio compagno ha scoperto d'essere positivo dopo un tampone effettuato in una farmacia. Abbiamo così deciso di isolarci attendendo delle disposizioni».

 

Ma i giorni passano, il telefono rimane muto e la coppia deve fronteggiare le dinamiche di una situazione grottesca; Carla non può fare richiesta nemmeno per l'ottenimento della didattica a distanza, all'istituto scolastico occorre la certificazione rilasciata dall'Ats e Alessandro ha fornito al proprio datore di lavoro il certificato di positività consegnatogli dalla farmacia, senza avere la certezza della validità: «Rimanemmo in isolamento anche lo scorso settembre sempre a causa della positività al virus - rivela Alessandro Pretta - e in quell'occasione mi venne richiesta la certificazione rilasciata dall'Ats». La giovane coppia rimane così in balia delle tante incertezze e continua a rimanere isolata in attesa di una telefonata.

 

Adriano Secci

 

Articolo “L’Unione Sarda,” 14.01.2022

Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

skype: federico1970ca

 

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