mercoledì 9 febbraio 2022

09 febbraio 1976: nasce Radio Alice, tra le prime emittenti radiofoniche libere in Italia


 

(09 febbraio 1976) A Bologna nasce Radio Alice, una tra le prime emittenti radiofoniche libere in Italia. Ha sede in via del Pratello e utilizza un trasmettitore FM, che durante la seconda guerra mondiale era stato utilizzato da un carro armato americano. Dopo qualche giorno di prove tecniche il 9 Febbraio 1976, a mezzanotte, Radio Alice inizia le sue trasmissioni.

 

Il primo pezzo musicale ad andare in onda è The Star Spangled Banner di Jimi Hendrix: una canzone che inneggia alla libertà dai condizionamenti di una società che comincia a essere totalizzante e omologatrice nel segno del consumismo. Voci che non avevano mai avuto la parola stavano per prendersela, rivoluzionando il sistema comunicativo dominante e i linguaggi ordinari.

 

Era il periodo delle liberalizzazioni delle radio, la situazione a Bologna era incandescente, in continuo fermento. “Ci si chiedeva cosa fare, ci intrigava molto il mondo della comunicazione e aprire una radio costava pochissimo. Così è nata Radio Alice”, raccontano i suoi fondatori. A quel tempo a Bologna “si stava svegli alla notte, che si passava sempre di osteria in osteria. Al tempo si viveva un po’ ovunque.” È questo il contesto in cui entra in funzione RA.


Per esempio, al Dams c’è un professore originale, Gianni Celati. Il suo seminario su Lewis Carroll all’università è seguitissimo, tanto che si trasforma in collettivo politico, in un concerto rock, una radio. Alice diventa l’emblema del Movimento del ‘77, “un modo per non farsi catturare.”

 

Radio Alice è spesso ricordata come la "radio degli autonomi", ma in realtà ha rappresentato un originale esperimento di comunicazione: priva di redazione e di palinsesto fisso, annunciava la rivoluzione mediatica che irrompeva con l'uso continuo della diretta telefonica. Nella sua breve vita le istanze politiche si mescolavano a pratiche artistiche ed esistenziali, in un flusso di comunicazione privo di pubblicità, trasmissioni e organigrammi.

 

Tutto meritava di essere trasmesso: brandelli di libri, comunicazioni sindacali, poesie, lezioni di yoga, analisi politiche, dichiarazioni d'amore, commenti ai fatti del giorno, ricette, favole della buonanotte, liste della spesa, la musica dei Jefferson Airplane, degli Area, dei Fugs o di Beethoven. Le trasmissioni si aprivano e si chiudevano sempre col brano Lavorare con lentezza del cantautore pugliese Enzo Del Re.


Radio Alice purtroppo ha una esistenza brevissima perché solo 13 mesi dopo viene chiusa con una irruzione della polizia Fu accusata di avere avuto un ruolo di coordinamento negli scontri avvenuti in seguito all'uccisione, da parte della polizia, dello studente Francesco Lorusso durante una manifestazione l'11 marzo 1977.


Quei tredici mesi di vita sono però intensi per l'energia comunicativa che la radio riesce a liberare. Una creatività che parte anche da piccole assemblee e attraversa tutta la città, partendo dal centro per poi estendersi verso tutte le periferie. Con questa modalità produce nuovi scenari comunicativi, numerose produzioni culturali, nuove forme di relazione.


Lo studio stesso della radio, un piccolo bilocale in un sottotetto, diventa una specie di "router umano" attraversato anche fisicamente da centinaia di ragazzi, portatori di culture talvolta discordanti, ma che riescono a convivere grazie a una grande profondità di vedute. Proprio questo convivere diventa il punto esclamativo, dietro il quale si formeranno pensieri che sfideranno il bigotto sentire comune influenzato enormemente da una civiltà cattolica che, in quegli anni, non riesce a comprendere proprio quei giovani, desiderosi di una nuova spiritualità lontana dai dettati dogmatici.

Sa Babbaiola.

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