mercoledì 9 febbraio 2022

Bollette, l'Isola in ginocchio «E il peggio deve arrivare»


 

La stangata è arrivata come previsto tramite posta. Le prime bollette del 2022 hanno infatti consegnato nelle case dei sardi i rincari annunciati in queste settimane. E con gli interessi. Il salasso in fattura ha toccato nei casi peggiori il 70% in più rispetto al bimestre precedente, per la disperazione di famiglie e imprese e il panico della politica, capace fino a ora di introdurre misure temporanee e insufficienti a compensare un disastro che nei prossimi mesi potrebbe raggiungere il picco.

 

Emergenza. «Se il Governo non interverrà in fretta saremo costretti a togliere dai cassetti le candele per non sprecare corrente e accendere stufe e caminetti per riscaldare la casa al posto dei condizionatori», dice Giuliano Frau, responsabile in Sardegna dell'Adoc. «Non c'è più tempo, per invertire la rotta servono azioni risolutive e coraggiose. Come ridurre l'Iva dal 10% al 4% sui consumi, come fossero un bene di prima necessità; allargare le fasce di reddito dei beneficiari del bonus energia ed eliminare gli oneri di sistema che pesano in bolletta spostandoli alla fiscalità generale». Risposte tardive

 

Il governo sembra invece imbambolato. Draghi e i suoi ministri hanno annunciato interventi contro l'emergenza, spiegando però che, per esigenze di bilancio, potrebbero essere destinati solo alle imprese più piccole e alle famiglie in difficoltà. Per di più, i sette miliardi di euro di aiuti ipotizzati, a cui si aggiungono i cinque già impegnati a copertura dei rincari stimati per il primo trimestre 2022, servirebbero a poco di fronte ai circa 30 miliardi di euro di uscite extra preventivate dalle sole imprese per far fronte alle bollette più pesanti. «Stanno ipotizzando misure retroattive – sottolinea Andrea Pusceddu, presidente di Federconsumatori –, ma comunque insufficienti a soddisfare migliaia di sardi, non solo quelli dai redditi più bassi».

 

Il dito è così puntato verso le agevolazioni attualmente disponibili«Siamo di fronte a una catastrofe imminente. Il bonus energia deve essere esteso a tutti, perché tutti, anche i ceti medio alti, dovranno affrontare nei prossimi mesi rincari senza precedenti», aggiunge Monica Satolli, numero uno nell'Isola dell'Unione nazionale consumatori. «Per di più, le previsioni sui rincari fatte dall'Autorità garante si sono dimostrate sempre migliori di ciò che effettivamente è accaduto. Questo significa che in primavera il caro energia potrebbe essere fuori controllo». «Tariffe trasparenti»

 

Puntualmente la rabbia dei consumatori si sfoga verso le voci della bolletta meno condivisibili. «Siamo da anni che chiediamo una revisione delle tasse e dei costi fissi inseriti in fattura e che gravano pesantemente sul conto finale», prosegue Pusceddu. «Non è accettabile pagare ancora la dismissione degli impianti nucleari o chissà che altro viene nascosto sotto una voce indefinita come "oneri di sistema". I consumatori hanno bisogno di trasparenza per rendere più digeribile il pagamento delle bollette, ma anche di aiuti immediati, come quelli che stiamo cercando di realizzare per la Sardegna con accordi diretti con alcuni fornitori di energia per garantire agli utenti la rateizzazione senza interessi delle bollette. Un piccolo grande passo in attesa che il governo faccia il suo».

 

Neppure Frau può nascondere la frustrazione davanti ai rincari che rischiano di mettere in ginocchio interi territori dell'Isola. «Ci siamo sempre definiti la terra del sole e del vento, tanto felice da poter produrre molta più energia di quella consumata, ma alla fine sembriamo destinati a raccogliere solo le briciole. Perché dagli impianti eolici e fotovoltaici sparsi per la Sardegna traggono profitto solo le grandi aziende produttrici e non le famiglie? Che senso ha inoltre aspettare il metano come fosse la salvezza se poi il suo prezzo sarà gestito dai paesi che lo vendono? L'unica risposta quindi non può che essere l'autoproduzione e l'indipendenza energetica. La sola via per metterci al riparo da disastri economici come quello che ci sta travolgendo».

 

Articolo “L'Unione Sarda” del 09.02.2022

Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

skype: federico1970ca

 

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