Il Covid fa una strage nelle ultime
ventiquattr'ore in Sardegna, quattordici morti – riporta il bollettino
quotidiano. E mentre la maggior parte delle regioni intravede la luce in fondo
al tunnel, nell'Isola in una settimana il quadro
complessivo è in peggioramento, ma
per ora – dice l'assessore alla Sanità Mario Nieddu – non cambieremo colore.
I numeri. «Perché tanti decessi? Purtroppo oggi è normale, si tratta della "coda" dei casi che sono aumentati molto, arrivano dopo un decorso di tre settimane dall'inizio della malattia», spiega il microbiologo dell'Università di Cagliari Aldo Manzin. «La Sardegna, come è già accaduto, arriva in ritardo rispetto al resto d'Italia, registreremo anche noi una riduzione significativa di contagi, poi a seguire, di ricoveri e di morti. Verosimilmente a fine mese».
Le vittime sono due donne di 67 e 83 anni
e due uomini di 60 e 94 anni residenti nella provincia di Sassari; due donne di
72 e 84 anni e due uomini di 68 e 77 anni della provincia del Sud Sardegna; una
donna di 81 anni e tre uomini di 54, 60 e 74 anni della Città Metropolitana di
Cagliari; una donna di 89 anni della provincia di Oristano e un residente nella
provincia di Nuoro.
Le nuove infezioni ieri sono calate –
2.365 (contro le 3.209 di mercoledì) ci cui 1.603 diagnosticate con tampone
antigenico – i pazienti in terapia intensiva sono 30, in area medica 403 (-1).
In isolamento domiciliare ci sono 31.186 persone (+560 rispetto al giorno
precedente). L'Isola – secondo il report settimanale della Fondazione Gimbe
– è una delle poche regioni
con gli indicatori in rosso: i
nuovi casi hanno una variazione spaventosa – +104,4% – la più elevata del Paese
(la media nazionale è a -27,9%), dovuta al fatto che solo di recente abbiamo
iniziato a conteggiare anche i test antigenici; gli attualmente positivi ogni 100mila
abitanti sono 1.855; i posti letto occupati in area medica sono il 25,5%, in
terapia intensiva il 13,7%.
Le misure
Intanto l'Italia avvia il percorso della riapertura, due anni dopo l'inizio della
pandemia, quando si supera una soglia drammatica, quella dei 150mila caduti a
causa del virus. Da oggi termina l'obbligo di utilizzo delle
mascherine all'aperto, e da qui a fine marzo, con la scadenza dello stato
d'emergenza, ci sarà un progressivo allentamento di tutte le restrizioni, Green
pass compreso, e non si esclude che alcuni divieti
possano anche cadere prima.
Dunque da oggi si può tornare a circolare
per strada con il viso scoperto, ma attenzione – avverte Manzin – «la cautela
deve restare, non dev'essere un "liberi tutti", anche se ovviamente
l'impatto psicologico della misura è forte. La mascherina non serve se
camminiamo in una zona dove non c'è nessuno, ma va mantenuta se ci sono
assembramenti o comunque situazioni di rischio. E
dobbiamo assolutamente continuare ad usarla nei locali al chiuso, e quando siamo a stretto contatto con
altre persone per un periodo prolungato di tempo, almeno fino a quando la circolazione
del virus non diventerà bassissima, endemica».
Gli step. Si tornerà anche a ballare, con la riapertura delle discoteche con capienza del 50% al chiuso e si potrà stare
senza la mascherina solo in pista. Mascherine e discoteche sono i primi due passi della road map annunciata
dal presidente del Consiglio Mario Draghi per riaprire il Paese, che al momento
ha altre due date: il 31marzo, quando scadrà lo stato d'emergenza, e il 15
giugno,quando terminerà l'obbligo di vaccinazione per gli over 50.
Per quanto riguarda il Green pass, il sottosegretario
alla Salute Andrea Costa spiega che «già da marzo si potrebbe prevedere una
dismissione graduale, partendo dai luoghi all'aperto», mentre l'altro
sottosegretario, Pierpaolo Sileri, sottolinea che«sicuramente andrà fatta una
revisione» del sistema con la fine dello stato d'emergenza ma «è prematuro
pensare di toglierlo prima». Sileri non esclude invece l'abolizione
dell'isolamento per i positivi asintomatici: «Credo che, come la Gran Bretagna,
ci arriveremo, quando sarà dimostrata la sicurezza e gli ospedali saranno molto
più vuoti».
Cristina Cossu
Articolo “L'Unione Sarda” del 11.02.2022
Federico Marini
skype: federico1970ca
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