lunedì 7 marzo 2022

Presidenzialismo e nuovo catasto, trappole per Draghi


 

Mentre il premier Mario Draghi vola a Bruxelles col ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, per incontrare la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen sul tema dell'approvvigionamento energetico (il tema oggi più urgente per il Governo), per la maggioranza si apre un'altra settimana parlamentare bollente. Lo schieramento che sostiene l'ex presidente della Bce dovrà fronteggiare ben due votazioni a rischio già nella giornata di domani: il nuovo emendamento sulla riforma del catasto da cui riprenderanno i lavori della commissione Finanze di Montecitorio; e la proposta di Fratelli d'Italia sul presidenzialismo, che inizierà il suo iter in un'altra commissione, quella per gli Affari costituzionali.

 

Momento Delicato. La crisi ucraina, al centro dell'impegno dell'esecutivo, cade in un momento di sfilacciamento della maggioranza. Dopo il voto che giovedì ha salvato per un soffio la riforma del fisco - e il Governo -, il rischio imboscata sul catasto, su cui Palazzo Chigi ha già chiarito di voler tirare dritto, è ancora dietro l'angolo. E la pietra d'inciampo è un emendamento soppressivo, questa volta presentato dall'opposizione. Il presidente della commissione Luigi Marattin (Italia viva) ostenta sicurezza sui numeri che «ci sono stati giovedì e ci saranno martedì», ma avverte: se FI e Lega votassero una proposta dell'opposizione, «politicamente» sarebbe «molto più grave», rispetto alla settimana scorsa quando hanno sostenuto una propria proposta.

 

Secondo il responsabile economico dei renziani, dietro l'atteggiamento della Lega e di Forza Italia sulla riforma del catasto «ci possono essere solo due motivi. O si è a priori convinti che il catasto di oggi sia il migliore possibile, oppure si applica l'algoritmo del perfetto populista». Quanto ai timori di un aumento delle tasse, per Marattin «siamo al processo alle intenzioni o alla fantasia. La norma è chiara: la mappatura non potrà avere effetti fiscali. Per cambiare idea, nel 2026, servirà obbligatoriamente un'altra norma che cancelli questa. E quindi una maggioranza politica che la approvi. Il resto sono chiacchiere. Su una vicenda in cui vi è una vaga attinenza con un tema popolare si è costruita una montagna di balle per guadagnare qualche punto nei sondaggi».

 

No a nuove tasse. La revisione dei criteri per la mappatura catastale, con alcune sfumature, vede il centrodestra - da FdI a FI - contrario. La Lega è schierata su una linea dura e Matteo Salvini promette battaglia: «Mettere le mani nelle tasche dei contribuenti non ha niente a che fare con le riforme e con il Pnrr. Ci siamo opposti e ci opporremo». Anche in Forza Italia il mantra resta il «no a nuove tasse sulla casa», ma gli azzurri sembrano più dialoganti e aperti a possibili tentativi di mediazione: oggi si riuniranno appositamente.

 

Fratelli d'Italia, se da un lato invoca coerenza chiedendo di votare no alla delega fiscale, dall'altro si prepara, con la sua proposta sul presidenzialismo, a spaccare di nuovo la maggioranza. E paradossalmente stavolta è proprio Iv – fermissima sulla riforma del catasto – che potrebbe aprire varchi con gli alleati. Insomma, nelle prossime settimane il Governo navigherà in acque agitate. E per affrontarle la parola d'ordine è il confronto. Sulla concorrenza il termine degli emendamenti è stato fissato al 14 marzo, mentre sugli appalti, attesi al Senato mercoledì, si cerca una mediazione..

 

Nessun commento:

Posta un commento

S’Istoria sarda in limba sarda. Di Francesco Casula.

  In unas cantas pimpirias, in televisione, apo contau s'istoria  sa literadura, sa poesia sarda.  - in sa de tres chistionende de s ...