venerdì 29 aprile 2022

«In Sardegna è tutto più caro, smettiamola di spennare i turisti»


 

È vero, ammette, che arrivare nell'Isola costa quanto a un sardo andare a New York. Il tema lo definisce «scottante», «storico». Il "caro trasporti" pesa sempre più e rischia, anche se questo non lo ammetterà mai, di far cambiare destinazione a tutti quei turisti indecisi che sì, sono affascinati dalla Sardegna, ma poi vanno da altre parti perché riescono a risparmiare proprio nei viaggi.

 

L'assessore regionale al Turismo Gianni Chessa il problema lo conosce, non lo evita, ma rilancia: «Dobbiamo fare un passo in avanti. Diciamolo pure che la Sardegna è cara, che nelle scelte delle persone non incide solo il trasporto e che se vogliamo fare turismo tutto l'anno dobbiamo smetterla di spennare il turista».

 

Capitolo trasporti «Partiamo da un dato: ci sono 171 destinazioni da e per l'Isola e molte sono internazionali. Questo vuol dire che le compagnie aeree hanno valutato che possono riempire 8 milioni di posti e quindi la gente in Sardegna viene e verrà. Se invece parliamo di navi per una famiglia di quattro persone con auto la tariffa diventa pesante. Rispetto a tante altre mete turistiche partiamo svantaggiati e il "caro trasporti" è il nostro Tallone d'Achille. Ma alla fine questa terra resta sempre appetibile e i turisti, magari con rabbia, spendono per venire da noi perché la meta è ambita. Poi però avranno meno euro per altro», afferma Chessa.

 

L'analisi Ed è proprio "sull'altro" che l'assessore accende i riflettori. «Ovviamente escludiamo chi è disposto ad andare nei grandi resort e pagare anche mille euro a notte e che quindi non ha problemi a pagare un biglietto aereo o andare in ristorante a pranzo e cena». Precisazione d'obbligo fatta, l'analisi si sposta sull'altra utenza. «A chi quindi ci stiamo rivolgendo? Chi colpisce il "caro trasporti"? Il ceto medio, ovviamente; chi durante l'anno mette da parte un po' di soldi per farsi la vacanza d'estate. Che non è solo il viaggio in aereo o in nave; per trascorrere da noi 10, 15 giorni si spende davvero tanto». Gianni Chessa a questo punto auspica «un salto di qualità. E diciamolo: quanto costa mangiare in Sardegna? Quanto dormire? Ma anche affittare un ombrellone e due, tre sdraio al mare costa molto per una famiglia.

 

Le tariffe sono alte, per questo bisogna parlare di "caro vacanze". E visto che ci siamo, quanto costa noleggiare un'auto? Ma ce lo ricordiamo che l'anno scorso chiedevano anche mille euro a settimana? Un prezzo esorbitante». Esempio del gamberone «Il turista, che già paga molto per venire in Sardegna, poi qui non vive d'aria. L'80% arriva per il mare ma deve anche avere un alloggio, mangiare, e magari comprare qualche souvenir.

 

Le faccio un esempio: io vado a fare la spesa molto spesso. L'ultima

volta ho visto in vendita gamberoni a novanta euro al chilo, gli stessi che l'anno scorso erano a metà prezzo. Ora, a parte i discorsi sulla corsa folle dei prezzi, ma mi spiega qual è il turista "medio" che va in ristorante e ordina un piatto che lo scorso anno pagava la metà? – chiede Chessa – Cioè esiste un problema serio che va affrontato, e che ovviamente va oltre il trasporto».

 

Fare sistema Il dubbio di Gianni Chessa, ma non solo, è quindi che «si voglia fare cassa in tre mesi. Però poi ci lamentiamo che non lavoriamo durante il resto dell'anno. Che si vuole fare quindi? Io penso che la Sardegna abbia le potenzialità per lavorare con il turista dodici mesi ma per farlo è fondamentale che si faccia sistema. Dal mondo dei taxi ai ristoratori, dagli albergatori a chi noleggia auto: sediamoci attorno a un tavolo e facciamo un ragionamento in maniera seria e onesta.

 

Un ragionamento ad ampio raggio che parta da un obiettivo: rendere una vacanza meno cara e allungare la stagione». Nuova mentalità Insomma, il concetto per l'assessore regionale è chiaro: «Dobbiamo cambiare mentalità. Non possiamo spennare il turista ma convincerlo a tornare da noi anche l'anno successivo. E per farlo dobbiamo calmierare i prezzi e assicurare i servizi. Basta nascondersi ogni volta dietro il "caro trasporti", bisogna andare avanti».

 

Michele Masala

 

Articolo “L’Unione Sarda” del 29.04.2022

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Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

skype: federico1970ca

 

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