Negli ultimi due anni la Regione sarda «ha
dimostrato un'attenzione crescente alle dinamiche del mercato del lavoro»,
stanziando «una quantità di risorse mai vista prima per l'occupazione e
sostenendo le aziende più gravate dalla crisi». Lo ha
detto il presidente della Regione
Christian Solinas, riassumendo le misure per la ripresa dell'economia e dell'occupazione.
Circa 300 milioni di euro, è il calcolo
della Giunta, sono stati predisposti tra interventi per il taglio del costo del
lavoro, agevolazioni una tantum per mancato reddito, fondi in favore dei
lavoratori più interessati dalla crisi con contributi a fondo perduto per
investimenti nei comparti strategici, fondi per cooperative e dei consorzi di
cooperative, sostegno alle categorie imprenditoriali più svantaggiate e stabilizzazioni.
Nessun'altra regione, secondo l'esecutivo,
ha fatto meglio.
Di questi fondi, come ha spiegato l'assessora
al Lavoro Alessandra Zedda, a oggi solo per
il fondo Resisto sono stanziati 182 milioni che hanno coperto tutte le grandi imprese,
i lavoratori autonomi e il 70% delle micro, piccole e medie imprese, che hanno partecipato
al bando (nel 2022 l'impegno e quello di stanziare l'importo per il restante
30% andando a coprire tutte le istanze anche delle micro, piccole e medie
imprese).
I ristori hanno riguardato soprattutto le
categorie più penalizzate come quelle legate al turismo, cultura, lavoratori
titolari di partita Iva e senza reddito. «A queste forme di agevolazione
finalizzate anche a evitare i licenziamenti, si aggiunge un fatto rilevante», spiega Zedda: «Oggi la Regione sta realizzando una nuova
strategia di concorsi pubblici e assunzioni, in numero non riscontrabile negli ultimi decenni, a cui si aggiungono iniziative volte a favorire la
formazione per immettere nel mercato figure professionali sempre più qualificate, col fondamentale contributo dell'Agenzia per lo sviluppo
delle politiche attive del lavoro».
Articolo “L’Unione Sarda” del 30.04.2022
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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