martedì 23 novembre 2021

Muore Freddie Mercury, front man dei Queen. Di Vincenzo Maria D'Ascanio


 


(23 Novembre 1991) Con questo annuncio il cantante del celebre gruppo “Queen” fa sapere al mondo di essere affetto dall’AidS, la malattia da immuno deficienza acquista. Il 24 Dicembre morirà tra le lacrime dei suoi milioni di fans, che hanno imparato ad amare tanto il suo genio musicale, quanto l’originalità della sua vita.

 

Freddie Mercury era nato a Farrock Bulasara (Zanzibar) il 5 Settembre del 1946 da una famiglia di origine Parsi. La sua famiglia fuggì in seguito alla rivoluzione e andò a trasferirsi in Inghilterra. Mercury coltiva la sua passione della musica da autodidatta, rendendosi immediatamente conto di avere una voce senza eguali. Per sbarcare il lunario faceva i lavori più umili e pesanti, tra cui scaricare verdura al mercato del Middlesex, a londra. Tuttavia la svolta arriva quando incontra il gruppo degli “Smile,” che da tempo seguiva nei locali della capitale inglese.

 

Il cantante si unisce agli “Smile” dove suonava uno dei chitarristi più celebri della storia della musica: Brian May, ma Freddie diventa immediatamente leader del gruppo, senza la necessità che la chiedesse. La sua incredibile voce, unità alla performance sul palco, lo rendevano assolutamente unico. Dopo qualche mese decise di cambiare il nome “Smile” in “Queen,” e il successo non tardò ad arrivare. In particolare con l’album “At night at the opera” i Queen raggiungono il successo mondiale, in particolare con la canzone “Bohemian Rhapsody,” in cui video contribuirà non poco a rendere popolare la band.

 

“Bohemian Rhapsody,” fu soltanto il primo di tanti successi su scala planetaria, e cominciarono anche i famosi concerti allo stadio di Wembley. Tra i tanti possiamo ricordare 'Somebody to Love' a 'The Show Must Go On' passando per l'inno 'We Are the Champions', 'Don't Stop Me Now', 'Bicycle Race', 'Love of my Life', 'We Will Rock You', 'Another One Bites the Dust', 'Radio Ga Ga' e 'A Kind of Magic', senza dimenticare la collaborazione con David Bowie nel 1981 con 'Under Pressure'.  

 

Nel frattempo qualcosa nella vita di Mercury si stava spezzando. Pur avendo frequentato per gran parte della gioventù unicamente le donne, comincia le frequentazioni con gli uomini (dove il rischio di contagio è molto più alto rispetto al rapporto uomo/donna). Le feste a casa sua sono continue, e si concludevano sempre con delle orge, proprio mentre l’AIDS stava cominciando a galoppare in Inghilterra come in tutto il mondo. Purtroppo Mercury non utilizzava le necessarie protezioni.

 

La morte di uno dei suoi innumerevoli amanti (Nikolai Grishanovich) portò i suoi amici e stretti collaboratori ad avere la quasi automatica certezza che anche Freddie avesse contratto il virus. La notizia trapelò anche tra la stampa inglese, e il cantante, per sfuggire ai pettegolezzi, si trasferì a Montreaux, in un’abitazione collocata in riva a un bellissimo lago. Sembra che proprio in questo luogo, i Queen abbiano inciso il loro ultimo capolavoro “Innuendo.” In questo periodo mercury era assalito da una febbrile voglia di lavorare, forse cosciente che non aveva più molto tempo a disposizione. Ormai il fisico scattante e muscoloso di un tempo aveva lasciato posto a una figura smunta, incredibilmente dimagrita, che lo costringeva a muoversi grazie alle stampelle.

 

Tutto questo lo si può chiaramente comprendere nel video della canzone “These Are the Days of Our Lives,” girato per altro in bianco e nero per far apparire meno evidenti i segni della malattia, che cominciavano a deturpargli la pelle. Tuttavia mercury continuava instancabilmente a lavorare, e i suoi partener dovevano addirittura faticare per reggere i suoi ritmi. Quando il cantante registrò “Mother love,” dovette farlo in sedia a rotelle, talmente grande era la debolezza.

 

Mercury rientrò a Londra a fine giugno per stare vicino ai suoi cari, con le sue condizioni di salute che si aggravarono. Negli ultimi giorni Mercury perse la vista e la propria condizione fisica peggiorò a tal punto che non riuscì più ad alzarsi dal letto; decise così di non assumere più farmaci, ma solo antidolorifici. Il 22 novembre 1991, consapevole del suo stato terminale e della grande attenzione mediatica a lui dedicata, il cantante convocò nella sua casa Jim Beach, manager dei Queen, per redigere un comunicato ufficiale che venne consegnato alla stampa il giorno dopo.

 

A poco più di ventiquattr'ore dal comunicato, alle 18:48 del 24 novembre 1991 Mercury morì all'età di 45 anni nella sua casa di Logan Place. Secondo le sue ultime volontà, Mercury fu cremato e le sue ceneri affidate a Mary Austin, che le conservò per circa due anni e poi le sparse nel luogo scelto dal cantante.

 

Vincenzo Maria D’Ascanio.

 

 

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