lunedì 24 gennaio 2022

No vax, ormai è vita in lockdown Senza dose 90mila sardi over 50

In pratica sarà una vita in lockdown. Una ritirata in zona rossa per oltre 90mila sardi, a contare solo gli over50. A febbraio il mondo dei nov vax si fa angusto, ovunque disseminato di cartelli con divieto d'accesso. Già non possono più viaggiare nemmeno su un autobus cittadino, né entrare in un locale, andare in palestra, pranzare al ristorante o prendere il caffè al bar. Tra una settimana saranno costretti a fare il tampone a ripetizione anche per fare shopping, entrare negli uffici pubblici, in banca e alle Poste, e se già dovevano mostrare il test negativo per andare al lavoro, beh, da metà mese questo non basterà più per chi ha compiuto 50 anni (cioè chi è obbligato a vaccinarsi). Per loro scatta la sospensione, anche dallo stipendio.

 

Il popolo senza dose. Il diritto di cittadinanza attiva spetterà dunque solo a chi possiede il green pass rafforzato, che sia guarito o vaccinato (da non più di sei mesi) non fa differenza. Gli altri, gli irriducibili, senza tampone potranno al massimo fare la spesa al supermercato, andare dal veterinario, comprare i croccantini al gatto, entrare in farmacia. Non sono mica pochi: in Italia due milioni circa, contando solo gli over50. In Sardegna, oltre 90mila. Una città grande come Olbia. Tra questi, 63mila cinquantenni e sessantenni rischiano una multa di 100 euro e, se hanno un lavoro, si vedranno sospendere lo stipendio.

 

Quanto agli anziani con più di 70 anni (quasi 28mila quelli senza neanche una dose di vaccino), per ritirare la pensione alle Poste dovranno prima passare in farmacia. I convertiti «Credo che dal primo febbraio avremo un ulteriore incremento delle prime dosi», dice Gabriele Mereu, responsabile del settore profilassi e vaccini per l'area sanitaria del Sud Sardegna. Dall'8 gennaio, ovvero dal giorno in cui è stato introdotto l'obbligo vaccinale per gli over50, negli hub della Sardegna si sono viste centinaia di facce nuove ogni giorno. Una media di 1.600 prime dosi ogni 24 ore, per la stragrande maggioranza somministrate a persone adulte. «L'incremento è costante – sottolinea il dottor Mereu –, e si andrà ancora più veloci a febbraio perché arriverà un'ulteriore stretta e tanti non vaccinati cominceranno a vedersi respinti ovunque».

 

Intanto ieri che era domenica, in genere giornata di basso afflusso, sono state 131 (su 2.880 iniezioni). Gli irriducibili «Tra un po' ci toglieranno anche la possibilità di fare la spesa al supermercato. Pazienza, ce la faremo portare a casa». Carmen («Il cognome non sul giornale») è una degli irriducibili. Vive a Olbia, ha 57 anni, un compagno, un lavoro in proprio, una madre anziana e tanti amici pro vax e no vax. Lei non vuole essere definita no vax. «Non sono contro i vaccini in generale, ma solo contro quello antiCovid. Perché? Perché non c'è stata un'adeguata sperimentazione, è stato fatto tutto troppo in fretta».

 

La sua vita, per il resto, è come quella di tutti: tampone, mascherina, gel per le mani, nessun assembramento. «Sto attentissima, seguo le regole sia per proteggere me che per tutelare gli altri». Ha una madre anziana che va a trovare regolarmente. «Certo, è vaccinata, e all'inizio mi tormentava perché voleva che mi decidessi a farlo anche io. Ha visto che ero irremovibile e ha smesso. Mi dispiace non poterla invitare al bar per bere un caffè insieme, pazienza, lo beviamo a casa».

 

La vita sociale. Anche il compagno («Vaccinato») ormai si è rassegnato. E pure le amiche care, quelle sopravvissute alla selezione. «Mi dicevano: dai, fallo anche tu, così possiamo stare insieme. Hanno capito le mie ragioni, rispettano la mia libertà come io rispetto la loro. Mi chiede se ci vediamo? Certo, a casa loro o a casa mia». Poi ci sono le amicizie e le conoscenze che non sono sopravvissute alla selezione. «Sto facendo pulizia. Una persona è arrivata a dirmi: spero che il Covid ti prenda bene. Non le ho risposto, ho tagliato». E i morti, i ricoveri in terapia intensiva? Si tratta perlopiù di non vaccinati. «Vuole sapere se ho paura? No. Sono soprattutto persone fragili, con altre patologie. Io sono serena. Sto attenta, seguo le regole».

 

Piera Serusi

 

Articolo “Unione sarda,” 24.01.2022

Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

skype: federico1970ca

 

 

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