venerdì 12 gennaio 2024

Nelle candidature per la Sardegna, la consueta prepotenza romana. Di Pier Franco Devias.


 

Nell'affollatissimo incontro di ieri a Nuoro, Soru, rispondendo all'intervento di una cittadina che chiedeva di stare tutti insieme nel campo largo, è stato molto chiaro.

 

Ha detto che lui non ritiene irremovibile la sua candidatura, nata come reazione a un atto di prepotenza romana, e perciò invita anche la candidata del campo largo Todde a incontrarsi con lui, fare entrambi un passo indietro compiendo anche lei quell'"atto di generosità per vincere la destra" che chiedono sempre e solo a Soru.

 

La risposta è arrivata oggi, per bocca del pentastellato Licheri: "Noi dovremmo fare un passo indietro solo perche lo chiede Soru?" Ecco, adesso la questione è più che chiarita.

 

Adesso chiunque vuole onestamente riprendere questo discorso è pregato di smettere di lagnare una fantomatica volontà di Soru di fare lui stesso il candidato, e può benissimo prendere atto della conferma dell'atto di prepotenza che impone Todde a mala gana a chiunque, piaccia o non piaccia.

 

Perciò se tornate alla carica, vi prego, abbiate la buona fede di formulare d'ora in poi la proposta in questo modo corretto, reale e leale: "Soru, smettila di non volerti piegare alle decisioni prese a Roma e ratificate dalle ubbidienti succursali cagliaritane sempre in attesa di vantaggi e carriere personali, sottomettiti docilmente a Todde e smettila di fare il solito sardo che vuole decidere tutto in Sardegna tra sardi"

 

Pier Franco Devias

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