Nell'affollatissimo
incontro di ieri a Nuoro, Soru, rispondendo all'intervento di una cittadina che
chiedeva di stare tutti insieme nel campo largo, è stato molto chiaro.
Ha detto che lui non ritiene irremovibile la sua candidatura, nata
come reazione a un atto di prepotenza romana, e perciò invita anche la
candidata del campo largo Todde a incontrarsi con lui, fare entrambi un passo
indietro compiendo anche lei quell'"atto di generosità per vincere la
destra" che chiedono sempre e solo a Soru.
La
risposta è arrivata oggi, per bocca del pentastellato Licheri: "Noi
dovremmo fare un passo indietro solo perche lo chiede Soru?" Ecco, adesso
la questione è più che chiarita.
Adesso
chiunque vuole onestamente riprendere questo discorso è pregato di smettere di
lagnare una fantomatica volontà di Soru di fare lui stesso il candidato, e può
benissimo prendere atto della conferma dell'atto di prepotenza che impone Todde
a mala gana a chiunque, piaccia o non piaccia.
Perciò
se tornate alla carica, vi prego, abbiate la buona fede di formulare d'ora in
poi la proposta in questo modo corretto, reale e leale: "Soru, smettila di
non volerti piegare alle decisioni prese a Roma e ratificate dalle ubbidienti
succursali cagliaritane sempre in attesa di vantaggi e carriere personali,
sottomettiti docilmente a Todde e smettila di fare il solito sardo che vuole
decidere tutto in Sardegna tra sardi"
Pier Franco Devias
Nessun commento:
Posta un commento