(13 Febbraio1945) E’ la
sera di un martedì grasso quando a Dresda la prima ondata di aerei alleati
inizia a bombardare la città. In tre giorni di raid anglo americani, il
capoluogo della Sassonia viene raso al suolo. La “Firenze tedesca” è messa a
fuoco da 4.500 tonnellate di bombe incendiarie e esplosivi: moriranno 18 mila
persone.
L'attacco fu condotto
congiuntamente dalla Royal Air Force britannica e dalla United States Army Air
Force ed avvenne fra il 13 e il 14 febbraio 1945. Il 13 febbraio 1945 più di
800 aerei inglesi volarono su Dresda, scaricando circa 1.500
tonnellate di bombe esplosive
e 1.200 tonnellate di bombe incendiarie. Il giorno dopo la città fu attaccata
dai B-17 americani che in quattro raid la colpirono con altre 1.250
tonnellate di bombe.
I bombardieri alleati rasero al
suolo gran parte del centro storico di Dresda con un bombardamento a tappeto,
causando una strage di civili, con obiettivi militari solo indiretti. Il
bombardamento notturno della RAF creò una "tempesta di fuoco", con
temperature che raggiunsero i 1500 °C. Lo spostamento di aria calda verso
l'alto e il conseguente movimento di aria fredda a livello del suolo, crearono
un fortissimo vento che spingeva le persone dentro le fiamme, fenomeno già
osservato in altri bombardamenti (per esempio quello ad Amburgo del 1943) e
talvolta indicato col nome di tempesta di fuoco.
Col passare delle ore, il vento
caldo sempre più forte e l'altissima temperatura non permisero più alcuno
spostamento: l'aria calda degli incendi dei vecchi quartieri attirava aria
fredda dalla periferia, provocando una potentissima corrente d'aria che a tre
ore dal bombardamento si trasformò in un ciclone. L'equipaggio
di un bombardiere statunitense, tornato nelle ore successive, vide arrivare a 8
000 metri travi di legno e ogni tipo di materiale, sollevato da una forte
corrente ascensionale.
I circoli intellettuali britannici
mostrarono analoghi segni di preoccupazione. Secondo Max
Hastings, i bombardamenti alle città tedesche nel 1945 erano ormai scarsamente
rilevanti rispetto all'esito della guerra. Inoltre Dresda era una città
particolarmente cara agli intellettuali europei. Il suo bombardamento fu la prima
occasione in cui l'opinione pubblica alleata ebbe fondatissimi motivi per
dubitare della linea politica e militare dei propri leader. Lo stesso
Churchill, che aveva sostenuto con decisione l'attacco, cercò poco dopo di
prenderne le distanze.
Vincenzo Maria D’Ascanio.
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